Agrumi ornamentali

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Agrumi da frutto e da ORNAMENTO

Gli Agrumi ornamentali: dai giardini storici a quelli moderni

Agrumi da frutto e da ORNAMENTO

Il contrasto verde intenso ed arancio sono un ottimo elemento decorativo dei giardini

Il ruolo degli agrumi dal punto di vista ornamentale, oltre che agricolo, è nel corso dei secoli fino ad oggi sempre stato di grande importanza.

Il senso della bellezza dalla chioma sempreverde al colore col profumo dei loro fiori e frutti rendono queste piante tra le più apprezzate nei giardini del Mediterraneo.

Gli agrumi nella storia

arance ornamentali

Alberi sempreverdi e dai colori intensi di fiori e frutti

La diffusione degli agrumi nel mondo è stata grande e costante, interessando aree del mondo molto lontane e diverse per clima ed ecologia.

Il successo delle piante di agrumi, oltre alle qualità alimentari, è dovuto alla capacità di saper conciliare in modo straordinario, il senso della bellezza della chioma sempreverde al colore e al profumo dei loro fiori e frutti.

I luoghi di origine degli agrumi si trovano in estremo oriente, con particolare riferimento alla Cina e ai territori circostanti. Le più antiche testimonianze riguardanti queste piante si hanno in Cina e India del V secolo a.C.

Nei secoli gli agrumi hanno seguito l’uomo nelle migrazioni da Oriente verso Occidente. Snodo fondamentale di questa migrazione è stato la Mesopotamia: in questa regione prima i Sumeri e poi i Babilonesi inventarono l’agricoltura e crearono anche i primi giardini per mero scopo ornamentale.

Il secondo passo verso Occidente dell’agrumicoltura ha a che fare con la cultura greca. La mitologia racconta della celeberrima fatica di Ercole del furto dei “pomi aurei” (agrumi) dall’impenetrabile giardino delle Esperidi.

Nell’epoca romana numerose sono le testimonianze pittoriche e letterarie riguardanti gli agrumi, specie con epicarpo giallo: limoni, cedri, lime.

Sul finire del primo millennio d.C., gli arabi introdussero e valorizzarono l’arancio amaro nell’intera area del Mediterraneo. L’arancio amaro ben si armonizzava infatti, con l’architettura araba delle moschee e dei cortili interni.

Famosi esempi sono il “Patio de los naranjos” della Mezquita di Cordova, edificata nel VIII secolo d.C e la cittadella araba di Siviglia. In Italia e in particolar modo in Sicilia, dopo la conquista araba, trova massima espressione il giardino mescolato all’agricoltura, di cui i Normanni conserveranno e assumeranno a modello.

Durante il rinascimento fu la dinastia dei Medici a valorizzare gli agrumi nei giardini di Firenze e di Pisa, tanto che questa pianta divenne il simbolo della casata.

Pittori e poeti che volessero onorare la famiglia Medici, spesso inserivano nelle loro opere piante di agrumi come simbolo di ricchezza ed eterna giovinezza. Al riguardo famoso è l’esempio della Primavera di Botticelli.

Nel seicento si diffondono le orangeries, veri e propri edifici per piante ed alberi esotici che venivano in questo modo riparati dal freddo.

Elementi del paesaggio Mediterraneo

Ancora oggi gli agrumi costituiscono elementi fondanti di molti paesaggi mediterranei, di cui ne costituiscono l’identità estetica. Gli agrumi ornamentali delle ville siciliane, gli aranceti del Gargano o la limonicoltura amalfitana sono simboli del paesaggio dell’Italia meridionale.

Di particolare interesse è il “jardino” di Pantelleria: dove i muri di pietra vulcanica, costruiti a secco, circondano pochi alberi di agrumi proteggendoli dal vento e aumentando l’ombreggiamento e la riserva idrica del suolo.

Gli agrumi possono essere coltivati in tutte le zone che vanno dall’equatore al 40° parallelo nord e sud. Non tutte le specie hanno la stessa adattabilità: tra le più ubiquitarie è l’arancio.

Alcune specie come pomelo, pompelmo e lime si adattano bene a climi caldi. Altre, come limone, cedro, clementine e satsuma si coltivano con più successo nelle regioni temperate.

Caratteristiche degli agrumi dei giardini moderni

alberello di limone nano

Molti alberi di agrumi vivono bene anche in vaso, come quest'alberello di limone nano che si può mettere comodamente anche su un terrazzo o balcone.

Gli agrumi ornamentali devono contenere un riassunto dei caratteri di pregio estetico, ovviamente differenti dai caratteri utilizzati per l’agricoltura, che mirano invece a massimizzare la produzione.

La chioma deve essere fitta e compatta in modo da non lasciare intravedere spazi vuoti, con un gradevole contrasto di colore tra fogliame e frutti; questi possono anche avere forma inusuale o curiosa come negli agrumi variegati o digitati.

La fioritura degli agrumi deve essere abbondante e profumata.

La pianta deve adattarsi alla coltura in vaso, fruttificare abbondantemente con frutti che rimangono per lungo tempo sulla pianta.

Altra importante caratteristica è la resistenza ai parassiti, per evitare di dover effettuare trattamenti con insetticidi nei giardini.

Tra gli agrumi oggi maggiormente usati per la loro bellezza oltre all’arancio amaro si annoverano il limone (specie la varietà lunario, dal frutto particolarmente grosso e giallo), il kumquat, il calamondino e il chinotto.

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