La Calendula: un’erba medicinale ricca di proprietà

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Calendula ornamentale

Aspetti botanici della calendula

La Calendula è una pianta erbacea, annuale o perenne. Può essere trovata allo stato selvatico ma molto più spesso si ritrova come pianta ornamentale o officinale.

Calendula ornamentale

Calendula ornamentale

Si tratta di una specie polimorfa, ramificata, con fusti robusti e striati. L’altezza media raggiunta è di circa 30 – 60 centimetri, e le radici raggiungono una profondità di 20 centimetri; alterna fogliame acuto o arrotondato disposto a rosetta. I fiori sono di un colore che varia dal giallo all’arancio, raccolti in gruppi di circa 3 – 5 centimetri. Se ne producono dai 20 ai 50 per pianta. I frutti di questa pianta sono curvi, tozzi e spinosi.

Proprietà e utilizzo della calendula

I fiori di calendula contengono dei principi attivi che vengono utilizzati in molti modi diversi.

Le principali proprietà della calendula sono antinfiammatorie, cicatrizzanti, antisettiche ed emollienti. Infatti l’utilizzo principale è per produrre creme e similari per uso topico, esterno o – in sinergia con altri composti – per la produzione di detergenti.

Utilizzata in tintura madre, la calendula, viene utilizzata per curare punture di insetti, eczemi, scottature, dermatiti, e tutte quelle patologie che provocano irritazioni della cute.

Se si vuole un prodotto di maggiore qualità, e con un’alta concentrazione di principio attivo, è bene utilizzare il prodotto fresco, e non essiccato.

I fiori di calendula sono utilizzati anche in campo erboristico per la preparazione di tisane, anche se in maniera piuttosto limitata.

Il principio attivo della calendula si trova all’interno dell’infiorescenza, che va raccolta proprio all’inizio del periodo di fioritura. L’odore è delicato, quasi balsamico, il sapore risulta essere piuttosto amarognolo e salato.

La calendula: coltivazione e cura

Esigenze climatiche e di substrato

La pianta della calendula ha la capacità di adattarsi ad ambienti e terreni differenti. Le condizioni vegetative migliori sono tra i 20 e i 30°C. Per quanto riguarda il terreno invece è da prediligere se ricco di sostanze organiche, con un buon drenaggio e una buona areazione. Anche le condizioni di umidità devono essere buone. Si consiglia di non riproporre la stessa coltura per più di 4 o 5 anni consecutivi.

Calendula officinale

Calendula officinale

Tecnica colturale

Varietà coltivate

I vantaggi ottenuti per migliorare geneticamente la calendula a scopo ornamentale hanno avuto ripercussioni decisamente positive anche nella coltivazione di tipo erboristico. Infatti ora è possibile produrre piante ancora più ricche di principio attivo.

E’ possibile selezionare le piante a seconda della grandezza e la vistosità dei fiori; questo fiore può anche essere utilizzato come reciso se si predilige la specie a gambo lungo.

Il ciclo biologico della calendula si aggira sugli 80 – 120 giorni. Bisogna tener presente che se le condizioni climatiche sono ottimali la completa germinazione può avvenire in 15 giorni, in seguito dopo 25 giorni spunteranno i fiori; la fioritura totale si avrà nei 30 – 50 giorni successivi, e durerà per circa 20 – 30 giorni. Il seme è portato a maturazione dopo due settimane.

Lavorazione del terreno

E’ necessario lavorare molto bene il terreno, evitando con attenzione la formazione di croste superficiali, soprattutto se avviene la semina diretta.

Semina e trapianto

Calendula essiccata

Calendula essiccata

Se il clima è temperato si può optare per una semina autunnale. Ciò porterà ad anticipare la fioritura, e conseguentemente la raccolta,e in più porterà una quantità di fiori più grandi che daranno rese più elevate.

In Italia si pratica la semina a partire dal mese di aprile. Questa è meccanizzata.

La tecnica del trapianto viene utilizzata principalmente per le piante da utilizzare in maniera ornamentale. Nei paesi freddi la semina si fa a fine inverno all’interno di cassoni. Le piante verranno poi messe a dimora nei mesi di aprile – maggio.

Concimazione

La calendula necessita di fosforo e potassio per lo sviluppo dei fiori. L’azoto invece deve essere limitato, perché inibisce lo sviluppo dei fiori, favorendo quello delle foglie. Se è possibile si consiglia l’utilizzo di letame.

Lotta alle infestanti

Per le coltivazioni biologiche o a basso impatto ambientali si consiglia la sarchiatura meccanica con successiva scerbatura. Durante questa operazione si deve fare molta attenzione alle piantine, ed è consigliabile farlo pochissimo tempo dopo la comparsa dell’infestante. L’operazione potrà essere ripetuta dopo 20 – 25 giorni.

In alternativa è possibile ricorrere alla pacciamatura utilizzando materiali plastici, cartoni, o residui vegetali (come la paglia o il truciolato). Altrimenti si dovrà ricorrere all’utilizzo di diserbanti.

Irrigazione

Di solito non sono necessari interventi idrici, se non in casi di emergenza. Prima della fioritura tuttavia è possibile riscontrare delle carenze idriche. Un eccesso di irrigazione, magari causata da acquazzoni in prossimità della fioritura, potrebbero danneggiarne la qualità.

pomata Calendula

Utilizzo della Calendula

Raccolta e resa

La raccolta della calendula viene eseguita manualmente. Dopo averli raccolti i fiori si devono disporre in strati di 15 – 25 centimetri.

Il prodotto secco rende il 20 – 25% del prodotto fresco. E’ importante eseguire l’essiccazione subito dopo la raccolta. Si dovranno utilizzare temperature molto elevate (tra i 50 e i 60°C) per eliminare subito ogni traccia di liquidi. Per non far perdere troppo i principi attivi si dovrà poi abbassare la temperatura. Si consiglia di conservare la calendula in luoghi asciutti in maniera tale da evitare il deperimento.

Malattie e parassiti

La calendula è soggetta ad attacchi sia di funghi che di insetti. Questi attacchi attaccano soprattutto i rami e le foglie e si manifestano normalmente l’ingiallimento delle parti interessate.

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