Coltivare piante in casa -II Parte-

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Irrigare a seconda delle condizioni ambientali

Irrigazione delle piante

Per lo sviluppo delle piante è di fondamentale importanza un’adeguata irrigazione. Ciò infatti serve per l’assorbimento di elementi nutritivi, per la fotosintesi e per reintegrare i liquidi persi durante il processo di traspirazione.

Rinvasare le piante

Rinvasare le piante

Per le piante d’appartamento è molto facile rilevare situazioni di eccessiva irrigazione, piuttosto che di scarsa irrigazione. Una condizione di questo tipo è senza dubbio da evitare. Un substrato eccessivamente carico di acqua può provocare la marcescenza delle radici, con conseguente appassimento e caduta di fogliame e fiori. Naturalmente anche una quantità scarsa di acqua si ripercuote negativamente sulla pianta.

La quantità d’acqua da somministrare è strettamente legata, oltre che alla tipologia di pianta, alle condizioni del substrato e alle condizioni ambientali nelle quali si trova la pianta. Da rilevare che anche le dimensioni del vaso nel quale è alloggiata la pianta influiscono molto sulla quantità di acqua necessaria: vasi piccoli necessitano un’irrigazione molto più frequente.

La bagnatura delle piante può avvenire dalle foglie o direttamente sul substrato, oppure per capillarità, collocando il vaso in un recipiente colmo d’acqua. Questa ultima tecnica è consigliata soprattutto per piccole piante e per quelle che necessitano una buona umidificazione per substrati molto secchi.

Se invece si effettua una bagnatura dall’alto è importante vuotare i sottovasi dall’acqua che presente, per evitare eventuali ristagni.

Oltre alla quantità di acqua utilizzata per irrigare le piante è molto importante stare attenti alla qualità dell’acqua utilizzata per questa operazione. Non dovrà essere né eccessivamente fredda, né troppo calda, in più non dovrà contenere quantità eccessiva di sali. L’utilizzo di acque ricche di calcare porteranno ad un innalzamento del pH del substrato; in presenza di piante calcifughe, come per esempio le azalee o le gardenie, ciò porterà al conseguente deperimento.

Se l’acqua del rubinetto non è idonea è consigliabile utilizzare acqua piovana o distillata.

Formazione del substrato

Quando si trattano piante da coltivare in casa si parla di substrato e non di terreno. Questo perché si tratta di un composto realizzato per apportare le quantità giuste di materiali organici o minerali utili per realizzare l’ambiente più idoneo, per caratteristiche sia fisiche che chimiche, per la crescita delle piante.

Le caratteristiche più importanti del substrato devono essere: la porosità, strettamente legata alla capacità di trattenere acqua; il pH, cioè la misura dell’acidità; la salinità, che si riferisce alla quantità di sali minerali presenti nel complesso; la capacità di scambio cationico, cioè la capacità di trattenere elementi nutritivi e renderli disponibili per le piante e la loro crescita.

Il substrato inoltre deve essere coerente a sufficienza in maniera tale da consentire un buon ancoraggio, ed inoltre deve essere libero da parassiti e infestanti che possono creare problemi alla pianta.

Molto utilizzate per il substrato di piante d’appartamento sono le sabbie di fiume, le argille espanse e le perliti: tutti materiali molto porosi, areati e con capacità drenanti.

Per quanto riguarda i materiali di origine organica ricordiamo: torba, terriccio di bosco o di foglia, terra di bosco, terriccio di castagno, terriccio d’erica o di brughiera, terriccio di letame o terricciato.

Esclusa la torba tutti i substrati naturali appena elencati necessitano di un periodo di riposo più o meno lungo prima dell’utilizzo.

Concime organico

Concime organico

Inoltre in molti casi è necessario modificarne il pH per renderli idonei.

Il substrato utilizzato è molto importante per una buona coltivazione, ma è anche molti difficile individuare un tipo di substrato ottimale. Ci sono infatti moltissimi elementi che interferiscono con i risultati finali. Per cui si dovrà tener conto anche di altri elementi che contribuiscono alla fertilità.

In commercio è possibile reperire substrati di tipo “universale”, miscugli semplificati utili a soddisfare la maggior parte delle esigenze.

Rinvasare le piante

Il substrato tende a modificarsi durante il periodo di coltivazione delle piante. A causa soprattutto di irrigazione e concimazione cambia il pH; in più processi di decomposizione ne alterano la struttura. In più durante la crescita può capitare che le radici occupino tutto il vaso, fuoriuscendo pure dal fondo. Per questi motivi appena elencati è necessario operare periodiche rinvasature utili a sostituire il substrato e a collocare la pianta in vasi di dimensione maggiore.

E’ comunque controproducente utilizzare recipienti molto grandi, soprattutto perché contenitori molto grandi non valorizzano a pieno la pianta. Se invece si tratta di piante già collocate in vasi piuttosto grandi si consiglia di cambiare molto spesso la parte superficiale del substrato. Questa operazione va eseguita preferibilmente in primavera.

Concimazione dellepiante d’appartamento

Per avere un’idea più esaustiva della concimazione consigliamo la lettura di testi specifici. In questa sede richiameremo solo alcuni aspetti.

La concimazione serve per apportare alle piante elementi utili per il nutrimento e lo sviluppo. In particolare si tratta di macroelementi utili in maniera elevata (come l’azoto, il fosforo, il potassio, ecc ecc) e di microelementi (come ferro, magnesio, zinco, ecc ecc) necessari in quantità esigue.

coltivare piante

Irrigare a seconda delle condizioni ambientali

In questa fase sono da evitare sia le carenze che gli eccessi, questi infatti squilibrano o addirittura compromettono, spesso in maniera irreparabile l’accrescimento della pianta.

Esistono concimi sia di natura organica che di natura inorganica. Quelli di natura inorganica sono molto più complessi e in grado di apportare un numero maggiore di macro e micro elementi rispetto a quelli di natura organica.

I concimi che vengono somministrati in fase di preparazione del substrato soddisfano le esigenze nutritive della pianta per alcuni mesi. Esistono inoltre tipologie di concimi che lavorano a lento effetto, cioè permettono un assorbimento lento e graduale delle sostanze necessarie per la crescita della pianta.

Esistono principalmente concimi di tipo liquido e concimi in polvere. Questi possono essere collocati direttamente nel substrato o, in alternativa, nell’apparato aereo: in questo caso è più corretto parlare di concimazione fogliare di tipo idrosolubile e con concentrazioni piuttosto basse, per evitare di compromettere le foglie.

E’ possibile praticare la concimazione contemporaneamente all’irrigazione, sciogliendo il concime direttamente in acqua.

Come raccomandazioni aggiuntive consigliamo di evitare concimazioni frequenti e rammentiamo che tale pratica non deve essere realizzata durante il periodi di riposo vegetativo e né in condizione di substrato secco.

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