Curiosità: a cosa serve il profumo dei fiori

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Stellina odorosa

I fiori più profumati sono di solito quelli meno vistosi. Solitamente sono di colori tenui e piuttosto piccoli. Dai colori bianchi, verdi, giallo chiaro quasi insignificanti se presi da soli ma decisamente degni di nota se considerati nella completezza di un’infiorescenza che molte volte compongono.

Non sono belli ma sono profumati

profumo dei fiori

Stellina odorosa

Spesso i fiori più profumati non sono così belli da volerli nei nostri giardini; ma il loro profumo è così intenso da farsi sentire anche da distanze considerevoli.

Quante volte vi sarà capitato di chiedervi da dove arrivasse quell’inebriante profumo senza riuscire a scorgere nelle vicinanze la fonte. Di sicuro qualche metro dopo vi sarete imbattuti in uno di questi  profumatissimi fiori: stellina odorosa, mughetto, dafne, tiglio, calicanto, amamelide, ligustro, orniello, osmanto, e verbena, giusto per citarne alcuni tra i noti.

Ciò che accomuna tutte queste varietà di fiori è la presenza di piccole corolle, così minute da essere poco visibili; la stellina odorosa per esempio ha un fiore del diametro di un centimetro circa, risulta quasi del tutto invisibile.

Questi fiori riescono ad attirare l’attenzione solo se riuniti in quantità piuttosto numerose. Come per esempio accade con il ligustro (Ligustrum ovalifolium): sarà la massa enorme di fiori che catturerà l’attenzione, un’infiorescenza molto profumata. E infatti tutti questi esemplari suscitano la nostra curiosità perché per prima cosa è l’olfatto che ci spinge a cercarle, la vista li raggiungerà solo in seguito, rimanendo comunque soddisfatta.

Accade anche con le peonie selvatiche, nonostante i fiori siano il frutto di sapienti floricoltori; oppure con i tigli, dai fiori molto piccoli ma in grado di sprigionare un profumo così intenso da invadere spesso le città; ciò si verifica anche con la Daphne mezereum e con i piccoli fiori dell’osmanto, profumatissimi, che si raccolgono molto numerosi sui minuscoli ramoscelli della pianta.

Anche le corolle vistose profumano

Sarebbe riduttivo affermare che solo i fiori meno vistosi siano gli unici a produrre profumazioni intense; infatti anche corolle decisamente vistose possono regalare profumi soavi che sicuramente colpiranno anche il nostro olfatto.

Ligustro

Ligustro

Prendiamo per esempio robinie, peonie, glicine, brugmansia, e non dimentichiamoci naturalmente della rosa. I fiori appena elencati sono profumati, ma è bene ricordare che molti di questi sono anche il frutto di secoli di sperimentazioni, incroci e selezioni genetiche.

Ibridazioni fortunate e sapienti conoscenze dei floricultori hanno fatto si che questi esemplari arricchissero di bellezza i nostri giardini, ma va tenuto presente che questi fiori sono molto diversi, sia per dimensione che per aspetto, da quelli che si possono trovare allo stato selvatico.

A cosa serve il profumo dei fiori

Una visione antropocentrica dell’universo, spesso comune nei tempi antichi, potrebbe affermare che i fiori profumati sono stati creati per farne godere solamente all’uomo l’inebriante profumo.

Daphne mezereum

Daphne mezereum

Ovviamente non è così e non si può avere una visione antropocentrica della Natura. Tutto ha una finalità ben precisa (decisamente lontana dal nostro egoistico godimento), spesso indirizzata al mantenimento della specie, proprio come in questo caso.

La fragranza dei fiori, un po’ come accade per le specie più vistose e colorate, serve per attirare gli insetti e altri animali impollinatori. La Natura ha pensato a tutto, si tratta di un mutuo scambio: gli insetti impollinatori, in cambio di una quantità di dolcissimo nettare alloggiato sul fondo della corolla, si cospargeranno di minuscoli granelli di polline che verrà trasportato da un fiore all’altro, fecondandoli. In questa maniera si da il via alla creazione del seme, che rappresenterà una nuova vita.

Ma spieghiamo meglio la funzione del profumo: per la maggior parte degli insetti in questione la vista è molto diversa da quella degli esseri umani, molto spesso è decisamente meno sviluppata. Piccole corolle, non sempre ben sviluppate, avrebbero avuto poche possibilità di essere viste, e visitate con conseguente prelievo del polline.

Brugmansia

Brugmansia

E’ quindi necessario sviluppare un segnale più efficace, che colpisca un altro senso differente dalla vista: una intensa scia odorosa, spesso rafforzata dalla presenza di un gran numero di fiori, è in grado di catturare l’attenzione degli agenti impollinatori, e di far compiere loro il proprio dovere.

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