Il Friuli in primavera: un incanto da scoprire in Carnia

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Lupinella montana

La regione della Carnia è la più ricca d’Europa per quanto riguarda le specie vegetali, tra fiori ed erbe, ospitate; se ne contano infatti circa 2100. In primavera soprattutto si possono ammirare le fioriture più belle, o si possono fare incantevoli passeggiate botaniche.

La Carnia: tra fioriture ed erbe aromatiche

Genziana maggiore

Genziana maggiore

Già dal ‘400 era uso dei Veneziano visitare i territori incontaminati della Carnia per far scorta di erbe officinali ed aromatiche.

Tra fine marzo e inizio aprile, proprio con lo sciogliersi delle ultime nevi, i prati si popolano delle prime aromatiche usate tradizionalmente nella cucina popolare.

A maggio invece iniziano le prime fioriture, che raggiungeranno il massimo dello splendore nel mese di giugno.

Durerà poi tutta l’estate il susseguirsi continuo di fiori ed erbe tra le più svariate. I prati si riempiono di specie alpine comuni, ma anche di esemplari decisamente rari, come per esempio molti esemplari di orchidee selvatiche di gran pregio e rigorosamente protette.

Si perde nel tempo l’utilizzo delle erbe aromatiche, queste fanno parte della cultura carnica da tempi immemori. Ricche di principi attivi, sali minerali e fibre vengono da sempre utilizzate nella cucina, ma anche per aromatizzare grappe.

Silene delle Fonti

Silene delle Fonti

Sul territorio è possibile seguire corsi di cucina, con inclusa degustazione e visita alle aziende agricole che si occupano della coltivazione delle aromatiche.

In questi luoghi si festeggia l’arrivo della primavera con feste dedicate ai nuovi prodotti. Sono feste dal sapore ancestrale che accolgono la rinascita della natura dopo il lungo periodo di freddo invernale.

Segnaliamo un evento che si svolge nel mese di maggio ad Arta Terme: la “Festa dell’asparago di bosco, del radicchio di montagna e dei funghi di primavera”. Da non perdere se siete amanti delle tradizioni locali e del buon cibo.

Alla scoperta della tradizione friulana

In questi luoghi tradizioni popolari, magia e religione sono spesso intrecciate, gli antichi riti vengono ancora tramandati come forte legame con il territorio e con il passato.

Parco delle Dolomiti Friulane

Mazzo di San Giovanni

In questi luoghi si compie un rito di tipo propiziatorio che ha come protagonista un mazzo realizzato con erbe e fiori. Si tratta del Mazzo di San Giovanni, poiché ogni anno il giorno di San Giovanni donne di molti paesi della Carnia escono all’alba per raccogliere le erbe e i fiori che comporranno questo mazzo.

Sono molte le piante raccolte, circa una ventina tra erbe e fiori del luogo. Al centro di questo mazzo si colloca un pennacchio di “Barba di Capra” dai fiori bianchi, ricco di virtù benefiche.

Il tutto sarà poi benedetto in chiesa, tradizione vuole che il potere benefico proteggerà per un anno intero casa, famiglia e salute.

A Zuglio, all’interno di un centro ecumenico di accoglienza e spiritualità, si trova l’Orto Botanico il Giardino dei Semplici; visitandolo è possibile conoscere la maggior parte delle erbe che popolano questa regione: 1200 piante differenti, quasi tutte del luogo.

In questa zona non mancano i sentieri naturalistici, tutti piacevolissimi e di rilevante interesse botanico.

Il Parco delle Dolomiti Friulane

 Lupinella montana

Lupinella montana

Circa 36.950 ettari tutelano gran parte della montagna pordenonese, fino ad arrivare alla Val Tagliamento, in Carnia.

Qui le escursioni botaniche sono innumerevoli. Una delle principali parte a Cimolais, dove c’è la sede del Parco. Si tratta del Sentiero botanico di Pianpinedo, nei pressi di un recinto faunistico ricco di esemplari di caprioli, cervi e stambecchi che vivono in libertà. E’ un sentiero adatto a tutta la famiglia e di facile accessibilità. Ideale soprattutto per i bambini che scoprono per la prima volta la Natura; l’approccio inizia dalle cose più semplici: le erbe spontanee.

Esistono poi sentieri per gli appassionati di botanica. Sarà possibile osservare pareti tappezzate di fiori a circa 1700 – 2000 metri di altezza. Si possono osservare esemplari poco frequenti come la lupinella montana e la scorzonera rosea.

In alcuni luoghi invece la genziana maggiore si potrà osservare in abbondanza. In prossimità di piccole sorgenti si potranno ammirare la Silene delle Fonti con Sassifraga gialla, rarità che difficilmentesi trovano altrove.

Anche la flora di alta quota vi stupirà con le fioriture della cinquefoglia delle Dolomiti, Petrocallis dei Pirenei e Draba Dubia.

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