Giardino all'inglese

Il giardino rappresenta da sempre un elemento importante nella vita dell’uomo. A seconda delle epoche e dei periodi storici l’aspetto del giardino ha subito variazioni, plasmandosi di volta in volta sui nuovi bisogni stilistici del momento.

Con il variare delle epoche, ma soprattutto con il differente contesto culturale e politico, la presenza costante del giardino ha dato vita a nuove forme progettuali e nuovi stili adatti al tempo.

Si sono susseguite numerose strutture compositive, ma solamente due si sono imposte rispecchiando a pieno il pensiero e il gusto delle differenti epoche. Tali strutture compositive hanno segnato anche un momento importante nella storia del giardino: si tratta rispettivamente del giardino all’italiana tipico del periodo Rinascimentale, e il giardino all’inglese, trionfo del XVIII secolo.

L’importanza dell’ispirazione

Il giardino all’inglese è conosciuta anche come giardino paesaggistico o informale. Questa fortunata struttura compositiva nasce in Inghilterra all’inizio del 1700, successivamente si diffonderà rapidamente in tutto il continente Europeo, in particolare sarà molto apprezzato in Germania.

Giardino all'inglese

Giardino all'inglese

Il giardino all’inglese nasce principalmente come reazione alle diffuse forme progettuali di giardino all’italiana, noto anche come formale e sviluppatosi a partire dal XVI secolo, e di giardino barocco, diffusosi a partire dal XVII secolo in Francia.

Il giardino all’inglese

I modelli formali di giardino all’italiana e giardino francese erano noti con successo in tutta Europa e si basavano principalmente su una rigorosa simmetria geometrica. Il giardino all’inglese supera drasticamente questo rigido modello formale, arrivando ad una nuova impostazione progettuale basata sulla spontaneità naturale degli elementi botanici che costituiscono il giardino, nonostante si tratti comunque di un’opera artificiale creata dall’uomo. L’intento è quello di riprendere il contatto con la Natura, lasciandola libera, come se crescesse allo stato spontaneo; evitando quindi ogni tipo di briglia formale e rigore compositivo.

Si tratta di un’innovativa concezione in grado di rinnovare completamente l’arte dei giardini: l’ispirazione è sicuramente quella dei nuovi movimenti filosofici, letterali e pittorici che investono l’Inghilterra proprio in quel periodo. La diffusione su tutto il territorio Europeo sarà rapida, e durerà tutto il XVIII secolo.

Giardino all'italiana

Giardino all'italiana

La maggiore fonte di ispirazione per l’arte del giardino si ritrova senza dubbio nella pittura di paesaggio dell’epoca. L’arte pittorica vede attivi in quegli anni artisti come Alexander Cozens e John Constable, maestri nel diffondere immagini di ambienti naturali, scorci di campagne, rovine architettoniche dell’antica civiltà romana e greca: la natura è protagonista indiscussa, è lei che domina sull’uomo, è lei che merita di essere rappresentata e ammirata nel suo totale splendore.

Questi panorami ricchi di vegetazione spontanea infondono nell’osservatore un senso di tranquillità e serenità completa. Solitamente i pittori riescono ad osservare e rappresentare questi scorci di natura quando sono in viaggio in Italia. La serenità si ritrova perdendosi anche nelle opere dei pittori del tempo, ed è proprio la ricerca di questa serenità che porta verso l’evoluzione del giardino.

La Natura diventa protagonista

E’ facile comprendere che l’intento di questi nuovi giardini è di proporre un paesaggio libero, in netto contrasto con la costrizione dei precedenti modelli formali. La natura è irregolare, disordinata, non può essere racchiusa in schemi progettuali rigidi come avveniva nei giardini italiani e francesi.

La libertà dei nuovi giardini all’inglese diventa rapidamente un simbolo di rinascita politica e sociale: il sistema liberale e democratico dell’Inghilterra che si oppone in maniera netta con il vecchio regime politico francese.

Nel giardino all’inglese la natura è libera, l’uomo non la vuole più dominare, al massimo cerca di ordinarla, in modo da ricreare ambienti sempre più simili a quelli che si ritrovano nei boschi o nelle foreste.

Il giardino non è più un elemento staccato dalla natura, ma è una sua prosecuzione: non esistono più confini fisici, il giardino paesaggistico si libera ed è in grado di esprimersi nelle suo molteplici forme.

I giardini italiani e inglesi volevano rappresentare il dominio dell’uomo sulla natura. I sentimenti che si scatenavano osservando simmetria e ordine erano di ammirazione e stupore. Il giardino paesaggistico è spontaneo e libero, osservandolo induce alla meditazione, diventa un rifugio rassicurante, un luogo dove passare del tempo abbandonati semplicemente ai propri pensieri.

La casualità è solo apparente

Il giardino paesaggistico piace perché è spontaneo, ogni pianta al suo interno viene collocata in maniera apparentemente casuale, senza nessun tipo di schema o rigorosa disposizione geometrica.

Poiché la natura viene lasciata libera di crescere anche le operazioni di potatura vengono abbandonate. Nei giardini all’italiana e all’inglese ogni pianta veniva invece modellata in maniera tale da assumere forme geometriche completamente innaturali.

Giardino alla francese

Giardino alla francese

Nei giardini di ogni epoca l’acqua ha sempre rappresentato un punto di attrazione. Nei giardini formali anche questo elemento naturale veniva costretto in complicati percorsi artificiali, oppure serviva per realizzare spettacolari giochi d’acqua e per alimentare fontane e cascate.

Nel giardino paesaggistico anche l’acqua ritrova la sua naturale irregolarità: ogni paesaggio si arricchisce di fiumi o torrenti dall’aspetto naturale.

Anche il terreno non viene alterato, non si creano terrazzamenti, dislivelli e modifiche di qualsiasi tipo tanto care ai modelli formali all’italiana e alla francese. Il profilo del terreno rimane esattamente com’è, con i suoi pregi e i suoi difetti.

Nel giardino all’inglese vengono eliminati tutti gli elementi “esterni” riccamente presenti nelle passate tipologie. Nessuna scala, balaustra, scalinata o statua, alla natura non serve.

Quali sono gli elementi vegetali che compongono il giardino inglese

Come abbiamo più volte ribadito è la natura la protagonista indiscussa, quindi gli elementi vegetali sono quelli che identificano in maniera netta il nuovo paesaggio.

Alcuni arbusti sempreverdi vengono completamente abbandonati, si tratta di quelli comunemente utilizzati per modellare siepi e realizzare labirinti: spariscono bosso, carpino, tasso, ligustro, e alloro, giusto per elencarne alcuni.

Per il nuovo giardino si prediligono piante presenti solitamente nelle zone limitrofe, si scelgono quasi esclusivamente specie arboree di tipo

Venaria Reale - Reggia e Giardini

Venaria Reale - Reggia e Giardini

spogliante: aceri, querce, frassini, faggi, castagni, noccioli, ontani e olmi; anche le specie rampicanti da fiore si utilizzano con frequenza, soprattutto rose dal fusto lungo.

Giardini all’inglese in Italia

In Italia il giardino all’inglese non è riuscito ad ottenere il successo e la diffusione avuto nel resto dell’Europa. Probabilmente ciò si lega all’impostazione formale del giardino all’italiana, al quale siamo rimasti fedeli per secoli. Esempi significativi è però possibile trovarli principalmente nel Nord Italia, anche se si tratta comunque di sovrapposizioni di stile.

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