Gigli di martagone
Semprevivo

Semprevivo Semprevivum tectorum

Per realizzare un giardino alpino è opportuno scegliere territori dai climi estivi non troppo caldi o afosi.

Le piante non soffrono le alte temperature ma lo scarso ricircolo d’aria tipico di questi climi; in più anche un substrato scarsamente drenante costituisce un problema per la sopravvivenza delle specie alpine. Ed è per questi motivi che sarà opportuno collocare il giardino roccioso in angoli ventilati, evitando però le correnti d’aria.

Anche l’eccessivo irraggiamento solare può essere dannoso per alcune specie, meglio optare per zone d’ombra almeno nelle ore più calde della giornata.

Se queste condizioni non sussistono c’è sempre la possibilità di scegliere una pianta alpina in grado di adattarsi alle condizioni più inospitali: il Semprevivo (semprevivum tectorum).

Utilizzate terriccio asciutto e ben drenato, un po’ di sabbia e pietrisco: condizioni ottimali per coltivarlo in vaso o cassetta. Questa specie resiste bene anche nelle zone assolate della pianura, regalando un piccolo spazio di bellezza alpina.

Il giglio delle Dolomiti si può coltivare anche in giardino

I gigli di martagone e i gigli rossi dei laghi sono due bellissime fioriture delle Alpi in grado di crescere anche in giardini e terrazzi.

Gigli di martagone

Gigli di martagone

Il giglio di martagone ha fiori di colore rosso intenso, rosa pallido e porpora che si riuniscono in un’infiorescenza di 3 – 5 fiori. Tutte e due questi esemplari fanno parte di specie protette, partendo dai bulbi possono essere coltivate anche in giardino.

E’ opportuno piantare i bulbi in autunno, scavando buche profonde. Non è necessario trapiantarli nel corso degli anni, ed è opportuno distanziare parecchio un bulbo dall’altro, se collocati nello stesso vaso.  Prediligono un substrato di crescita ricco, umido, permeabile e di tipo friabile: è importante che durante il periodo estivo non si surriscaldi o si asciughi troppo.

I gigli necessitano di cure particolari se coltivati in vaso, soprattutto se si decide di farli rifiorire negli anni; evitate quindi con molta attenzione i raggi diretti del sole.

Rampicante d’alte quote

 giardino roccioso alpino

Clematis alpina “Pink Flamingo"

La clematide alpina è una pianta molto comune nei boschi di montagna. Si tratta di una pianta di piccole dimensioni, perenne, con foglie caduche e piccoli fiori lilla, che fioriscono a inizio estate. Il substrato ideale per questa pianta deve essere calcareo e siliceo, non umido e con bassi valori nutrizionali.

Per la coltivazione in giardino si deve optare per una varietà specifica di questa pianta: la Clematis alpina “Pink Flamingo”. Questo esemplare fiorisce regalando piccole campanelle dondolanti di colore rosa: i fiori sono semidoppi e seguono dei frutti decisamente decorativi. L’ambiente di coltivazione deve essere fresco e, soprattutto nel periodo più caldo, vanno evitati i raggi diretti del sole.

Le genziane e le campanule anche in giardino

Il colore tipico delle genziane è il blu, ma è facile trovarne anche di colore giallo, come la genziana lutea.

Genziana lutea

Genziana lutea

Queste piante sono tipiche dell’habitat alpino delle regioni europee con clima temperato, ma si trovano facilmente anche in Asia e America.

In Italia ne troviamo alcune specie nei territori alpini, queste fioriscono durante il periodo estivo. Nei vivai è molto semplice trovarle in vasetti già fiorite. Sono piante fragili, sarà quindi opportuno trasferirle in breve tempo nei giardini rocciosi dal terreno drenato e fertile.

Se decidete di ottenerle mediante semina potrebbe rivelarsi un’operazione piuttosto lunga. Il seme è infatti dotato di una vitalità piuttosto modesta, ed è solito avere un periodo di dormienza. E’ importante esporre i semi per un periodo di 4 – 5 settimane a basse temperature alternate, in seguito vanno interrati a non più di un centimetro di profondità. Le prime piante spunteranno dopo circa 60 – 80 giorni.

Le campanule sono delle piante erbacee perenni perfette per bordature, aiuole e muretti. Anche la coltivazione in vaso è consigliata, ma solo se in ambienti freschi. Le varietà sono molte e i colori dei fiori variano dal blu, al bianco, al rosa e al viola.

Anche per questa pianta è opportuna una sistemazione di mezz’ombra, evitando i raggi diretti del sole nelle ore centrali della giornata. Il terreno deve essere ben drenato e sempre umido, patisce infatti l’umidità.

Come coltivare la stella alpina in giardino e in vaso

Stella Alpina

Stella Alpina

La stella alpina ha rischiato per un lungo periodo di estinguersi, a causa di una raccolta sconsiderata. Ora finalmente sta ripopolando le nostre Alpi con successo.

Si tratta comunque di una specie protetta, ma è facile trovarla su prati e roccaglie d’alta quota. In vaso è semplice da coltivare, anche iniziando dai semi.

La semina si deve effettuare ad inizio primavera. Utilizzate terriccio torboso con aggiunta di sabbia e vasetti per collocare le sementi. Il ristagno idrico va assolutamente evitato, soprattutto nella prima fase di germinazione: il rischio di marcescenza delle radici è sempre in agguato negli ambienti con scarsa aerazione.

Quando spuntano i germogli si dovranno tenere solamente le piante più resistenti, dovranno rimanere in un vasetto a fortificarsi per circa due mesi. Quando si saranno irrobustite a sufficienza si possono interrare o in giardino o in vaso.

Per la coltivazione della stella alpina in giardino è importante preparare un substrato specifico poroso e ben drenato, deve essere composto da sabbia, ghiaia e terra di abete. Per quanto riguarda l’esposizione sarà opportuno collocare le piantine in un luogo soleggiato ma riparate da eventuali piogge. La posizione ideale sarebbe a ridosso di una parete rocciosa.

Se si opta per la crescita in vaso si deve scegliere un contenitore profondo, dotato di strato drenante. Spesso le piante coltivate in vaso non riescono a sopravvivere all’inverno, sarà quindi necessario trattarle come piante annuali. Attualmente è facile trovare le stelle alpine nei migliori garden center.

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