Saxifraga - © Copyright Val Vannet

Siamo abituati a definire tutta una serie di esemplari come “piante grasse”. Va precisato che tale definizione è impropria dal punto di vista botanico; il termine più corretto da utilizzare è di sicuro quello di “pianta succulenta”, che nello specifico vuol dire: provvista di succo. Potrebbe sembrare un elemento trascurabile, ma tale definizione individua in maniera più scientifica le caratteristiche botaniche degli esemplari che ne fanno parte.

Le piante succulente

Il gruppo delle piante succulente è molto ampio, al suo interno si trovano numerose famiglie botaniche. Tra queste sicuramente la più conosciuta è quella delle Cactacee, anche se è facile trovare sia nei nostri appartamenti che nei nostri giardini molti esemplari molto diversi dalle cactacee ma che comunque appartengono alla vasta famiglia delle piante succulente.

Quindi per facilità di comprensione possiamo affermare che i cactus sono senza dubbio piante succulente, ma non tutte le piante succulente sono cactus.

E’ facile comprendere perché determinate piante si trovino nella famiglia delle succulente, ma vale la pena precisarlo: gli esemplari appartenenti a questo gruppo sono accomunati dalla caratteristica di essere in grado di immagazzinare quantità di acqua, ed è proprio per questo motivo che si presentano rigonfie o con i tessuti particolarmente turgidi. Un’altra caratteristica importante delle piante che afferiscono a questo grande gruppo è la loro capacità di vegetare anche in condizioni di caldo estremo o di siccità protratta.

Gli esemplari di piante succulente sono tra i più comuni all’interno delle nostre case e dei nostri giardini. Ciò è da attribuirsi sicuramente all’estrema facilità di coltivazione, sono infatti piante che non necessitano molte cure per vegetare al meglio. In più si tratta di esemplari molto ornamentali, spesso dalle forme insolite e dalle fioriture particolari.

Saxifraga - © Copyright Val Vannet

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Capacità di adattamento

Come abbiamo già accennato in precedenza le piante grasse sono in grado di adattarsi con semplicità anche negli ambienti più inospitali e con condizioni climatiche spesso estreme, ed è proprio per questo che tali esemplari sono in grado di vegetare in ambienti dove la maggior parte delle forme di vita non riesce a sopravvivere.

E’ possibile trovare esemplari di piante grasse nelle inospitali aree del sub deserto africano, non mancano esemplari di piante grasse nei freddi altipiani dell’America Latina o nelle aride pianure del Centro America, così come nei territori più umidi della Foresta Pluviale. Per quanti riguarda il nostro territorio è facile trovare esemplari di piante grasse nei luoghi più inospitali delle Alpi, o sulle coste salmastre del Mediterraneo.

Saxifraga - tipica dei territori alpini

Saxifraga - tipica dei territori alpini

La diffusone delle piante grasse è molto ampia ed è facile trovarle in tutto il mondo, esistono però alcuni esemplari – come quelli delle Cactacee – che è possibile reperirle in natura solamente nei territori dell’America.

Per quanti riguarda l’Europa in natura è facile trovare esemplari di Saxifraga e Sempervivum: questi due esemplari sono l’esempio del fatto che le piante grasse non vivono solo all’interno di climi aridi, si tratta infatti di piante che amano il freddo tipico delle vette alpine.

Immagazzinare l’acqua

Anche se esistono molte piante grasse in grado di sopravvivere in ambienti dal clima rigido va considerato che la maggior parte di questi esemplari vive in zone climatiche caratterizzate da forte insolazione diurna e elevata escursione termica notturna.

Sempervivum -  © Copyright Jonathan Billinger

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Inoltre i periodi di siccità tipici di questi luoghi sono interrotti da fenomeni di pioggia decisamente intensi. E’ proprio durante questi brevi periodi che le piante grasse immagazzinano grosse quantità di acqua: ciò avviene sia per contatto diretto, sia per intercettazione radicale all’interno del terreno.

La riserva strategica di acqua così formatasi permette alla pianta di resistere ai periodi di siccità più estrema. Naturalmente in territori desertici dove non piove per più di un anno anche le piante con capacità di adattamento più alta non riescono a sopravvivere.

Quando il clima è rigido

Non solo climi caldi per le piante grasse; esistono infatti esemplari in grado di superare periodi di intense nevicate e di temperature di molto al di sotto degli 0°C, ciò per esempio accade per alcuni esemplari in grado di vegetare sulle montagne del Sud America.

Ma come fanno queste piante a resistere a temperature così basse senza marcire immediatamente? E’ molto semplice, la pianta entra in riposo vegetativo prima che il clima diventi esageratamente rigido: l’aspetto dell’esemplare è più raggrinzito perché questo espelle tutta l’acqua in eccesso in modo tale da evitarne il congelamento. Alcuni esemplari sono inoltre in grado di generare appositi dispositivi di protezione termica giusto prima che il gelo più intenso faccia la sua comparsa.

Conoscere i luoghi di provenienza delle piante succulente

Aloe Vera - photo by Biology Big Brother

Aloe Vera - photo by Biology Big Brother

Photo by Biology Big Brother under the Creative Commons Attributions License.

Prima di avventurarsi nell’acquisto di una pianta è sempre importante conoscere qualcosa in più sul luogo di provenienza dell’esemplare. Anche per quanto riguarda le piante succulente è sempre bene sapere qualche informazione in più sull’origine, in questo modo sarà più semplice predisporre le condizioni più vicine a quelle del luogo nativo, in maniera tale che la pianta abbia la possibilità di vegetare al meglio.

Se non è possibile replicare l’ambiente tipico di una pianta si sconsiglia di procedere con l’acquisto, non si potrà mai avere una coltivazione ottimale e la pianta sarà sempre sofferente. Quindi meditate bene prima di ogni acquisto, soprattutto se non avete voglia, o la possibilità, di seguire più del dovuto le vostre piante.

Salvaguardare le specie protette

E’ purtroppo molto triste segnalare che un gran numero di esemplari di piante succulente vanno via via scomparendo; spesso è solo colpa dell’incuria dell’uomo che ha contribuito a modificare in forma permanente molti ambienti naturali, rendendoli completamente inospitali per qualsiasi tipo di vegetazione, ed in particolare delle piante succulente (che già di per se hanno scarse capacità riproduttive ed una crescita spesso piuttosto lenta.).

Il CITES, organismo internazionale istituito nel 1973 che si occupa della salvaguardia di fauna e flora, ha predisposto un elenco di specie succulente a rischio estinzione: gli esemplari che si trovano all’interno di questo elenco non possono essere commercializzati, ne raccolti, nel modo più assoluto se prelevati direttamente in natura.

Naturalmente è possibile riprodurre tali piante con facilità, in questo caso sia il commercio che la vendita non sono vietate. L’importante è non prelevarle direttamente dal loro habitat naturale.

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