Le composite (dette anche asteracee) sono la famiglia di piante da fiore più numerosa, con oltre 20.000 specie: circa il 10% di tutte le specie da fiore conosciute. In natura questa famiglia annovera specie tassonomicamente molto diverse e capaci di colonizzare gli habitat più disparati. All’interno di questa grande famiglia sono presenti infatti le specie molto diverse, alcune spontanee e altre coltivate per il loro impiego come piante ornamentali, oleaginose, da tubero e persino medicinali.

Le piante composite hanno oggi una diffusione planetaria, anche se recenti studi filogenetici hanno individuato il sud America come centro di origine di questa famiglia.

Piante composite ornamentali

I caratteristici fiori riuniti in capolini e circondati dai sepali colorati contraddistinguono questa famiglia di piante e le rendono molto apprezzate come specie ornamentali, da giardino e anche all’interno delle abitazioni come fiori recisi. Molti fiori delle composite inoltre mostrano un eliotropismo positivo, ovvero, come il girasole, seguono in corso del sole da est a ovest.

Tra le più famose specie ornamentali vi è la gerbera, dalle vistose infiorescenze gialle, rosse o arancioni. Tra le altre composite ornamentali ricordiamo il crisantemo, la margherita e la cineraria.

piante composite

I differenti colori delle infiorescenze delle composite possono creare piacevoli mix di colore

La maggior parte di queste specie cresce facilmente in Italia, rallegrando i giardini con le fioriture che iniziano in primavera e si protraggono fino all’autunno. I differenti colori delle infiorescenze possono creare piacevoli mix di colore e sfumature all’interno del giardino.

Tra le specie esteticamente più belle ricordiamo anche la stella alpina o edelweiss, il simbolo delle alpi, che cresce in natura ad altitudini che vanno dai 1500 ai 2600 metri.

Oleaginose ed Ortaggi

Circa 260 specie appartenenti a questa famiglia vengono coltivate a scopo agricolo.

Il girasole, Helianthus annus, viene coltivato per l’ elevato contenuto di grassi all’interno del seme, così come altre specie come il cartamo, Carthamus tinctorius. Da queste piante si ottengono gli oli: alcuni adatti per uso alimentare altri per l’industria. L’olio di cartamo viene usato spesso all’interno dei colori della pittura ad olio. Inoltre, l’elevato contenuto energetico dei semi di queste piante ne ha di recente incentivato la coltivazione per l’ottenimento di combustibili: il famoso bio-diesel.

asteracee

Molti fiori delle composite inoltre mostrano un eliotropismo positivo: seguono in corso del sole da est a ovest

La lattuga, Lactuca sativa, il radicchio, Chicorium intybus, e l’ indivia, Chicorium endivia, sono tra le specie di ortive coltivate per il consumo delle foglie. Il carciofo, Cynara scolimus, è invece coltivato per il consumo dei capolini. Tra le specie coltivate per il tubero vi è il topinambur, noto anche come carciofo di Gerusalemme.

Specie medicinali e di interesse fitochimico

Artemisia annua è una specie da cui si estrae l’artemisina, molecola utilizzata nel trattamento della malaria. Appartenente allo stesso genere, l’ Artemisia absinthium, contiene l’assenzio, utilizzato in molte bevande alcoliche.

Il tarassaco, Tarassacum officinale, è utilizzato nella medicina popolare per l’attività antireumatica, antiflogistica e diuretica.

La camomilla, Matricaria chamomilla, nota per le sue proprietà rilassanti e sedative, contiene anche sostanze antinfiammatorie.

La calendula, Calendula officinalis, usata in fitoterapia all’interno di molte pomate cicatrizzanti o lenitive.

Tra le altre specie interessanti ricordiamo il piretro, Tanacetum cinerariifolium, una pianta dalla quale si estrae un insetticida molto utilizzato in passato.

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