Manto erboso

Il prato è la parte del giardino che necessita delle cure maggiori; se si tratta inoltre di una varietà particolarmente delicata, solitamente con erba piuttosto fine, è anche l’elemento maggiormente soggetto agli sbalzi climatici.

Ormai sono lontani i ricordi dell’estate, caratterizzata da un clima torrido in grado di ripercuotersi anche sul nostro giardino, ora è il momento di riprogettare la superficie erbosa, in modo tale da ridarle un aspetto piacevole e morbido, perfetto anche da calpestare a piedi nudi.

E’ inoltre importante intervenire sul manto erboso per tempo, così da non rimanere impreparati all’arrivo dei primi freddi invernali.

Tutte le attività a preparare per far si che il prato conservi il suo aspetto piacevole hanno ricadute a lungo termine. Solo con l’arrivo della prossima primavera riusciremo a valutarne in modo completo il risultato: il nostro prato avrà un aspetto perfetto.

Irrigare il prato durante il periodo autunnale

Manto erboso

Manto erboso

Molto spesso settembre e ottobre sono due mesi caldi e asciutti. La coda dell’estate, sempre con maggior frequenza, si fa sentire anche nei territori del nord Italia. Essendoci ancora giornate molto soleggiate è importante non trascurare la bagnatura. Questa operazione deve essere svolta in maniera regolare, stando particolarmente attenti alle quantità di acqua somministrate: se il fenomeno della siccità persiste, e non si corre ai ripari, si rischia l’indebolimento delle graminacee che formano il manto erboso.

Quando il manto erboso non arriva in perfette condizioni alla stagione invernale il deperimento è molto più semplice, in più è molto difficile che le condizioni migliorino. Si può rischiare solo dei peggioramenti visibili anche ad occhio nudo, caratterizzati da un aspetto decisamente poco sano e sofferente.

E’ quindi opportuno controllare le perfette condizioni dell’impianto di irrigazione,  in modo tale da poterlo mettere in funzione all’occorrenza.

Muschio

Muschio

Se invece le condizioni meteo si rivelano favorevoli lo si potrà mettere a riposo per i mesi freddi, ricordandosi comunque di attuare una manutenzione, in modo tale che le tubature non abbiano problemi in seguito ad eventuali gelate, con conseguente formazione di ghiaccio.

Va sottolineato che anche le piogge eccessive possono creare problemi al manto erboso, soprattutto se il terreno risulta troppo compatto o si formano avvallamenti, con conseguenti pozzanghere. In particolare nei mesi più freddi l’evaporazione è difficile, si rischia quindi la comparsa di spiacevoli fenomeni di marcescenza.  Anche in questo caso è opportuno effettuare operazioni di manutenzione necessarie per evitare ogni tipo di ristagno.

Tagliare l’erba nel periodo autunnale

Se l’inizio di autunno si presenta mite e soleggiato l’erba continuerà a crescere ancora per circa un mese, sarà quindi opportuno procedere con qualche taglio. Siccome le temperature sono ancora gradevoli, e non troppo fredde, si consiglia di mantenere un’altezza non troppo bassa. Inoltre si deve evitare di lasciare residui di erba sul terreno, si potrebbe formare un fastidioso strato di feltro, via via sempre più compatto con l’aumentare di pioggia e umidità. E’ quindi più opportuno raccogliere i resti vegetali subito dopo il taglio, passando anche un rastrello a denti stretti, per eliminare eventuali detriti.

La formazione del muschio: un problema autunnale

Il muschio è formato da vegetali e parassiti che si sviluppano fra il manto erboso e il suolo.

Esistono molte tipologie differenti di muschio e solitamente lo sviluppo è dovuto a condizioni di coltivazione non sempre ottimali. Per questo motivo non è opportuno trattare subito con l’antimuschio: vanno prima scoperte ed eliminate le cause che lo hanno provocato.

Vinca

Vinca

Tra i primi responsabili della formazione del muschio c’è sicuramente la scarsa illuminazione. Infatti è più facile che questo fenomeno si sviluppi ai piedi o di alberi o di siepi.

Per ovviare a questo fastidioso problema si coniglia di sostituire, in queste zone problematiche, il manto erboso con specie di tipo tappezzante: si tratta di esemplari comunque calpestabili, che però non sviluppano muschio.

Per esempio potete scegliere edera, vinca o Convallaria Japonica (un particolare tipo di mughetto molto fitto, perfetto per le coperture).

Esistono inoltre prodotti specifici antimuschio, questi possono essere utilizzati anche in maniera preventiva, non solo per curarne la comparsa.

Una volta somministrata questa sostanza il muschio seccherà, è importante raccoglierlo (meglio se utilizzando un rastrello o un aeratore). Dopo questo trattamento si consiglia di utilizzare un fertilizzante a lenta cessione, poi innaffiate in abbondanza.

Mantenere il prato in salute

In caso di comparsa di muschio è possibile procedere con l’eliminazione utilizzando particolari attrezzi scarificatori: ne esistono tipologie manuali oppure a motore, funzionano sollevando lo strato di feltro e di muschio, successivamente potrà essere rimosso con facilità utilizzando semplicemente un rastrello

Edera

Edera

E’ possibile utilizzare strumenti scarificatori dotato anche di sistemi di raccolta automatizzati.

Un’altra operazione da compiere per mantenere in salute il prato è l’arieggiatura. Per eseguire questa operazione esistono strumenti dotati di lame o denti rotanti in grado di incidere il suolo. Questa operazione va eseguita subito dopo la scarificazione, circa 4 – 6 volte, con maggiore frequenza in autunno.

Se i terreni sono particolarmente pesanti, e di una certa dimensione, nel periodo autunnale si deve utilizzare una carotatrice: questo strumento lascia il suolo bucherellato, i buchi andranno poi riempiti con del terreno leggero e fertile, si tratta di una tecnica molto utile per far espandere le radici e per migliorare il drenaggio dell’acqua. Questa pratica va effettuata ogni due o tre anni, preferibilmente nel periodo autunnale. Anche in questo caso dopo sarà opportuno concimare con prodotti a lenta cessione.

Esistono inoltre alcune tipologie specifiche di concime in grado di contrastare la comparsa del muschio, si suggerisce quindi di utilizzarli in particolare durante il periodo autunnale.  E’ opportuno seguire in maniera scrupolosa le indicazioni, è infatti meglio evitare un sovradosaggio, si rischia una crescita del prato anche durante il periodo invernale, con conseguente congelamento o marcesenza dello stesso, soprattutto nelle aree in cui si presenta più fitto.

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