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Giardini di Versailles

Storia del prato verde all’inglese

L’utilizzo dei tappeti erbosi all’interno del giardino si diffuse alla fine del XVIII secolo soprattutto negli ambienti reali ed aristocratici.

Non tutti sanno che il primo prato “all’inglese” venne in realtà progettato all’interno della reggia di Versailles dall’architetto Andrè Le Notre, ovvero in Francia.

Il valore estetico di questo elemento venne notato ed apprezzato dalla nobiltà inglese, che non esitò a importare questo modello di giardino in Inghilterra.

In seguito i colonialisti inglesi tentarono di utilizzare il prato anche in America nel tentativo di rendere quelle “terre selvagge” più simili al “vecchio mondo”.

L’utilizzo dei primi tappeti erbosi a uso domestico si fa risalire invece all’architetto Law Olmsted quando nel 1868 ebbe l’incarico di disegnare il quartiere di Riversdale alla periferia di Chicago.

Al giorno d’oggi il “prato all’inglese” è diffuso in tutto il mondo; in Europa le nazioni più ricche di prati sono Gran Bretagna, Francia e Germania; anche in Italia l’attenzione verso i tappeti erbosi è in costante aumento.

Il ruolo di questo elemento viene oggi sempre più valorizzato perché associato alla capacità di trasmettere un senso di serenità e tranquillità.

Copertura  a verde del suolo

Come citato dal professor Cereti (Università della Tuscia), i tappeti erbosi costituiscono un “particolare tipo di coltura agraria dove il prodotto non è ciò che si asporta ma ciò che rimane sul campo”.

Le piante del prato devono formare una copertura vegetale del suolo variamente continua, che persiste in condizioni regolari di taglio e calpestamento.

Prato verde all'inglse

I prati ornamentali hanno funzione prevalentemente estetica, generalmente vengono tagliati ogni 3-4 giorni, concimati, irrigati e diserbati frequentemente.

Specie erbose utilizzate per realizzare tappeti verdi

Le specie più adatte a costituire il prato erboso appartengono quasi esclusivamente alla famiglia delle Graminacee.

Le specie di primario interesse sono Lolium perenne, Poa pratensis, Festuca arundinacea, Festuca rubra, Agrostis stolonifera e Agrostis tenuis. In genere queste specie possono essere utilizzate in miscugli di 3-4 specie di quelle sopra riportate.

Cura del prato verde

Tra le pratiche colturali, il taglio del prato è quella che richiede maggiore impegno, ma è anche forse la più importante per ottenere buoni risultati estetici.

Con il taglio vengano dunque assolte le funzioni ornamentali ed estetiche di un tappeto erboso limitando l’altezza dell’erba all’interno di un determinato limite.

L’altezza dell’erba da tenere, la frequenza e le modalità del taglio saranno in funzione della tipologia del nostro tappeto erboso: dai pochi millimetri dei green del campo da golf a svariati centimetri nei prati tradizionali.

L’impianto del prato viene effettuato con una semina in autunno o primavera e deve essere preceduto da opportune profonde lavorazioni del terreno e dall’interramento di fertilizzanti chimici e organici.

Prato verde ombreggiato

Anche l’irrigazione del tappeto erboso riveste un ruolo importante nella gestione del prato, infatti le specie utilizzate nei tappeti erbosi non sopportano gli stress idrici. Sono quindi sono consigliate irrigazioni brevi e frequenti, magari effettuate con un impianto d’irrigazione sotterraneo automatizzato.

Infine per preservare l’uniformità del prato verde è importante intervenire eliminando le cosiddette “piante infestanti” manualmente o con l’uso di diserbanti chimici selettivi per graminacee.

Conclusioni

Il prato non è un elemento architettonico come un edificio o un muro, ma un complesso insieme di organismi viventi. Questo “piccolo ecosistema” è caratterizzato da sottili e delicati equilibri dove elementi come il terreno, l’umidità e le componenti biologiche giocheranno un ruolo di primaria importanza.

La conoscenza di questi elementi e il giusto rapporto tra di essi permetterà la formazione e il mantenimento di un prato verde e uniforme, simile ad un tappeto o ad una moquette.

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