La coltura delle piante ornamentali in ambiente protetto è sempre più diffusa sia nell’ambito del florovivaismo professionistico che per chi, a livello dilettantistico, per hobby si diletta a coltivare in piccole serre a carattere domestico.

Condizioni particolari nelle colture protette

Nelle colture protette le caratteristiche agronomiche e climatiche differiscono profondamente da quelle in campo aperto: temperatura ed umidità elevate, irrigazioni e fertilizzazioni abbondanti, elevata densità di piante per mq, ecc. Queste condizioni rendono le serre ambienti particolarmente suscettibili allo sviluppo di infestazioni da parte di insetti nocivi, che possono colpire le piante coltivate in modo esiziale.

Il danno estetico alle piante

insetti nocivi piante

Oleandro attaccato sia da afidi che da ragnetto rosso, le foglie hanno una decolorazione argentata

Per le piante coltivate al solo scopo ornamentale il danno è legato esclusivamente al deprezzamento estetico. Per chi fa del florovivaismo una professione questo tipo di danno è comunque molto rilevante, visto che le piante ornamentali necessitano di standard molto elevati per poter essere vendute.

Di conseguenza, in questo ambito, i trattamenti con insetticidi arrivano ad essere ripetuti fino a 20 volte per coltura.

Per chi invece coltiva in serra per hobby, come la maggior parte dei lettori di questo sito, è bene non esagerare con i trattamenti insetticidi.

I trattamenti chimici infatti determinano conseguenze negative nel breve e nel lungo termine: inquinamento ambientale, sviluppo di resistenza degli insetti ai principi attivi, ecc.

Criteri di lotta contro gli insetti nocivi

Identificare con esattezza la specie degli insetti e degli acari nocivi presenti in serra sulle nostre piante è un importante primo passo da effettuare prima di azzardare un qualsiasi intervento di lotta.

Infatti la conoscenza della biologia e dell’ecologia delle specie fitofaghe (ovvero che si nutrono di piante) è importante per poter condurre un’azione di difesa in modo razionale, integrando tutti i metodi di lotta a disposizione e limitando l’impatto ambientale.

Questi principi stanno alla base del cosiddetto controllo integrato. In questo scenario non va dimenticato il contributo dato alla difesa delle nostre piante dagli “insetti utili”, ovvero quegli insetti che si nutrono degli insetti fitofagi e determinano quindi un controllo naturale delle specie dannose.

Alcuni insetti ed acari particolarmente dannosi

Le “mosche bianche”

Gli aleirodi, impropriamente chiamati “mosche bianche” per il loro aspetto, annoverano una colture protette in serraspecie particolarmente dannosa per le piante ornamentali delle serre: il Trialeurodes vaporariorum.

Questo insetto è estremamente polifago e fertile, infatti attacca oltre 100 piante di specie diversa e una sola femmina è in grado di deporre oltre 500 uova. I danni sono dovuti alle punture di alimentazione di questi insetti che causano emissione di melata e lo sviluppo di fumaggine sulle piante attaccate.

Nel caso di gravi attacchi si può intervenire con insetticidi di origine vegetale, meno dannosi di quelli di sintesi, come il rotenone e le piretrine vegetali.

Il tripide degli agrumi e delle serre

Altro insetto grandemente dannoso è l’Heliothipis haemorroidalis, detto anche tripide degli agrumi e delle serre. Questo insetto colpisce le parti della chioma determinando macchie clorotiche, zone necrotiche, malformazioni dei fiori e disseccamenti dei germogli. Ove possibile una potatura razionale, può contrastare lo sviluppo di questo pericoloso insetto.

Afidi e cocciniglie

Tra gli altri insetti dannosi non sono da trascurare le diverse specie di cocciniglie e di afidi: le prime determinano decolorazioni delle foglie e dei frutti, mentre gli afidi possono trasmettere gravissime virosi alle piante.

Il ragnetto rosso

Infine tra gli acari dannosi si annovera il “ragnetto rosso” una specie che attacca molte piante, dagli agrumi alle ornamentali, causando decolorazioni argentate o ingiallimenti sulla pagina inferiore delle foglie. Mantenendo alta l’umidità delle serre si può contrastare lo sviluppo di questo acaro, tuttavia si corre il rischio delle sviluppo di altre infestazioni o malattie. Nei casi più gravi si può ricorrere all’uso di acaricidi.

In tutti i casi va sempre sottolineata l’importanza di utilizzare i mezzi di lotta più idonei alla specie da combattere ed in alcuni casi può quindi essere opportuno richiedere l’intervento di un agronomo esperto prima di intervenire con qualsiasi mezzo di lotta.

Lascia un Tuo Commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.