Castagneto

Oggi le castagne sono una sorta di prelibatezza che annuncia l’arrivo dell’autunno. In molte città del nord è facile sentire l’odore di caldarroste passeggiando per strada già all’inizio di ottobre.

Castagneto

Castagneto

In passato in campagna chiamavano questo prezioso frutto il “pane d’albero”. Era infatti una risorsa fondamentale da portare a tavola quando purtroppo scarseggiava tutto il resto. Per molto tempo la castagna è stata quindi alla base dell’alimentazione dei contadini; si tratta di un alimento ricco di carboidrati e zuccheri, fibre, potassio e vitamine, in più veniva consumato nei modi più disparati: da bollite e arrosto, a essiccate e mangiate a colazione nel latte, oppure venivano macinate e utilizzate come farina.

La produzione delle castagne

Purtroppo la presenza di castagneti sul territorio italiano è drasticamente diminuita a causa di due terribili mali che attaccano questi alberi: il mal d’inchiostro e il cancro alla corteccia. Nell’ultimo periodo arrivano però notizie positive di una lenta ripresa: molti vecchi castagneti sono stati ringiovaniti con nuovi esemplari e il cancro della corteccia è fortunatamente in fase regressiva.

Raccogliere le castagne

Raccogliere le castagne

Campagna, Lazio, Sicilia e Piemonte sono le regioni d’Italia più ricche di castagneti; è comunque possibile decidere di collocare qualche castagno anche nei giardini familiari: si otterrà una piccola produzione senza particolari problemi. E’ però molto importante considerare per prima cosa che il Castagno europeo (Castanea sativa) è un albero maestoso, ha quindi bisogno di molto spazio per crescere al meglio (può raggiungere 30 metri di altezza e sviluppare una chioma di più di 15 metri di diametro). In più si tratta di un albero decisamente longevo, soprattutto se cresce nelle migliori condizioni. Inoltre non è mai possibile piantare un unico esemplare poiché il castagno è una pianta monoica, è quindi necessario avere sia un esemplare con fiori maschili che uno con fiori femminili (che daranno i frutti). Poiché si tratta di piante auto sterili sia una pianta singola che più esemplari della stessa varietà rischiano di dar vita ad una produzione decisamente scarsa.

Se si vuole ospitare dei castagni nel proprio giardino è quindi importante allestire un piccolo frutteto da tener sempre sotto controllo per gestire le grandi dimensioni della chioma in continua espansione.

La coltivazione dei castagni

Cuocere le caldarroste

Cuocere le caldarroste

Per iniziare la coltivazione di castagni è necessario procurarsi le piante, che vengono vendute già innestate sul castagno selvatico. La piantumazione deve avvenire in autunno e in inverno.

Scegliete un terreno profondo, leggero e permeabile, possibilmente ricco di nutrienti, con pH acido o neutri e senza calcare. Per quanto riguarda la disposizione le piante vanno posizionate sfalsate e distanziate di circa 8 metri per le varietà europee più grandi.

La profondità di piantumazione non è elevata, circa 10 – 12 centimetri. E’ necessario sostenere la pianta con un tutore in legno, vi consigliamo di evitare il castagno perché ci sono alte probabilità che possa trasmettere il cancro alla corteccia. Proteggete il tronco della pianta giovane con un tubo di plastica, in questo modo si evita che piccoli animali si cibino della corteccia.

Un passaggio molto importante per la crescita del castagno è la realizzazione della buca d’impianto: all’interno si deve mescolare concime a base di perfosfato minerale, solfato di potassio e una buona quantità di letame maturo.

Quando si esegue la potatura del castagno è importante sterilizzare bene gli strumenti da taglio passando da un esemplare all’altro, inoltre si deve utilizzare del mastice cicatrizzante su eventuali ferite. Utilizzando queste accortezze si potrà evitare in parte il prolificare di parassiti. I principali nemici del castagno sono due funghi che provocano la comparsa del mal d’inchiostro e del cancro corticale. Spesso non è facile evitare che colpiscano l’albero, però è possibile evitare di facilitarne la diffusione: evitate quindi ogni tipo di ristagno d’acqua, raccogliete foglie e ricci alla base del fusto ed eliminate tutti i rami secchi e danneggiati.

1 comment

  1. gaetano barbiero 23 Maggio, 2012 at 21:55

    vorrei fare una domanda piu’ che un commento. vorrei sapere quando vanno irrorati gli euro giapponesi e in modo particolare la BOUSCH DE BETIZACH per evitare che escano gia’ bucate dal ricco ? essendo una qualita’ primitiva il trattamento va eseguito prima rispetto alle comuni castagne? e quale prodotto mi consigliate! aspetto vostra risposta e cordialmente vi saluto .

Lascia un Tuo Commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.