Come e quando mettere a dimora le piante in giardino
Le giuste conoscenze che riguardano la messa a dimora delle piante ornamentali sono un importante fattore nel determinare il successo della progettazione del giardino.
Prima di mettere a dimora le piante in giardino
Lavorazione del terreno
Prima importante operazione, prima di mettere a dimora le piante in giardino, è la lavorazione del terreno, da eseguire a fine estate. La lavorazione consiste in una aratura che sarà profonda 30-40cm nelle zone da destinare a prato e 80-100cm nelle zone dove si impianteranno i gruppi di piante arboree.
Fertilizzazione, ammendamento e correzione
Si procede quindi alle operazioni di fertilizzazione ed eventuale ammendamento e correzione del terreno. Ricordiamo che per fertilizzazione si intende quell’operazione che arricchisce il terreno di elementi chimici utili alla pianta: principalmente azoto, fosforo, potassio e ferro. L’ammendamento invece migliora il terreno dal punto di vista delle caratteristiche fisiche e si esegue ad esempio aggiungendo sostanza organica al terreno. La correzione è invece quell’operazione che mira a ridurre o aumentare il pH del terreno e va quindi eseguita in terreni troppo acidi o troppo basici.
Dopo aver sistemato adeguatamente il terreno, si potranno porre nel giardino eventuali impianti fissi di irrigazione e drenaggio.
Periodo giusto per la messa a dimora
L’epoca adatta per l’impianto varia con la specie. Per le piante caducifoglie il periodo più opportuno coincide con il riposo vegetativo: in questa fase le piante sono più resistenti e si possono adattare a superare una fase critica come l’impianto.
Nei climi temperati le latifoglie decidue possono essere trapiantate in autunno (dopo la caduta delle foglie o il viraggio di colore) o in primavera, prima della ripresa vegetativa. Le specie sempreverdi come le conifere, vanno impiantate nel primo autunno o nella tarda primavera. Nei climi più miti le piante possono in genere venire messe a dimora durante tutto l’inverno, non essendovi gravi rischi di gelate.
Impianto
Le dimensioni delle buche devono essere adeguate a quelle del pane di terra radicale e alla natura del terreno. In terreni ben strutturati la buca può essere profonda solo quanto il pane di terra della pianta. Il diametro deve essere in genere grande almeno il doppio del contenitore in cui la pianta è stata tenuta, in modo da poter porre agevolmente la terra di riempimento attorno alla pianta.
Per le piante a radice nuda può essere sufficiente uno spazio che basti ad ospitare le radici senza sovrapporle o accalcarle. Le piante a radice nuda è opportuno che vengano ripulite attraverso una tolettatura delle radici, eliminando parti dell’apparato radicale danneggiate o compromesse.
Inoltre è bene evitare di porre le piante con l’apparato radicate attorcigliato, questo aspetto può evitare le morie d’impianto.
Esposizione
Nel caso di piante innestate bisogna evitare di esporre la parte più delicata del punto d’innesto ai danni da eccessiva insolazione che causerebbero scottature. La parte della pianta con maggiore ramificazione dovrebbe essere posta contro i venti dominanti; mentre le radici di maggiore diametro dovrebbero trovarsi sottovento, in modo da opporsi al ribaltamento dell’albero sotto l’effetto delle correnti.
Tutori
E’importante proteggere le giovani piante con dei pali tutori. I pali (fino a 3) devono essere saldati al tronco attraverso una legatura non rigida ma robusta: non si deve ostacolare l’accrescimento della pianta in diametro né danneggiare la corteccia.
Impianto di grandi alberi
Questa tecnica si è sviluppata negli ultimi decenni e presenta il vantaggio interessante di poter recuperare soggetti arborei in situazioni difficoltose e per l’alberatura a “pronto effetto” di aree che richiedono una sistemazione rapida e definitiva. Anche in questo caso, così come evidenziato per l’impianto di giovani piante, il successo di un trapianto di un albero di grandi dimensioni dipende da numerosi fattori come epoca d’impianto, terreno e metodi di trapianto.