Curiosità: perché la pianta dell’ortica punge?

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Ortica
Urtica dioica

Urtica dioica

L’ortica è una pianta molto comune e conosciuta, principalmente per le sue caratteristiche urticanti.

Cresce in abbondanza soprattutto nei terreni ricchi d’azoto.

Si tratta di una pianta vivace che può raggiungere altezze da 50 centimetri ad un metro. Le foglie sono di colore verde scuro, con forma ovale e seghettata. I fiori sono riuniti in grappoli.

Urtica dioica e urtica urens

Esistono specie di urtica dioica, in questo caso presenta fiori maschili e femminili su piedi differenti, e specie di  urtica urens, questa è monoica, lo stesso piede presenta fiori maschili e femminili.

Entrambe le tipologie hanno a stessa diffusione. Anche le loro proprietà fitostimolanti e insetticide sono simili, queste derivano dal contenuto di acido formico presente nei peli urticanti del fogliame.

Origini antiche dell’ortica

Nel dare il nome all’ortica (Urtica Urens) gli antichi presero spunto dalla caratteristica principale di questa pianta, cioè il bruciore intenso che provoca sulla pelle quando la si urta o la si sfiora semplicemente.

Il nome scientifico dell’ortica nasce dal binomio tra il verbo latino “urere” cioè “bruciare”, e dall’aggettivo italiano che ne deriva, cioè la parola “urticante” (aggettivo attribuito a tutte le piante o gli animali che al solo contatto scatenano reazioni di bruciore sulla cute, da qui ne deriva anche il termine comune “orticaria”).

Per quanto riguarda l’ortica è uno dei rarissimi casi in cui sia il nome del genere che quello della specie racchiudono il medesimo significato, è come se fossero l’uno il rafforzativo dell’altro.

La pianta dell’ortica punge per autodifesa

Questo vegetale molto comune lo conosciamo fin da quando siamo bambini, proprio a causa della sua ben nota azione urticante.

Lamium

Lamium

Le tipiche, e temibili, foglie verdi lanceolate e seghettate dell’ortica possono essere facilmente scambiate per la comune, e innocua, Lamium. Il Lamium è una Labiate non urticante, che non ha nulla a che fare con l’ortica. Questa pianta cresce ovunque indisturbata, data la sua forte somiglianza con la pianta urticante, quindi molto spesso si evita di strapparla e brucarla.

Ma torniamo al quesito di partenza: perché l’ortica punge? Il fogliame dell’ortica è urticante poiché la puntura diventa un meccanismo di autodifesa nei confronti di eventuali aggressori. Gli aggressori più comuni di questa pianta sono gli animali selvatici alla ricerca di nutrimenti, ma anche l’uomo.

Il meccanismo di autodifesa della pianta si è sviluppato cospargendo il fogliame di una peluria molto sottile che contiene una sostanza urticante: l’istamina.

La sottile peluria che ricopre la pianta ha punte molto fragili che al minimo contatto, o sfioramento, si spezzano. A questo punto i peli si comportano come un ago di una siringa: i bordi taglienti del pelo si infilano sotto pelle e iniettano il liquido urticante. Una quantità minima di istamina è già in grado di provocare fastidiose bolle urticanti sull’epidermide.

La natura ha comunque previsto un antidoto all’ortica. Basterà strofinare foglie di acetosa o piantaggine sulle zone colpite. In più queste piante crescono provvidenzialmente proprio accanto all’ortica.

L’ortica un antiparassitario naturale

Ortica

L'Ortica è un antiparassitario naturale

I preparati a base di ortica sono ricchi di azoto, ferro e oligoelementi il grado di stimolare la crescita delle piante e di difenderle dai maggiori parassiti, come afidi e ragnetto rosso. Nei confronti di questi parassiti è infatti in grado di svolgere un’azione repellente.

Per realizzare questi preparati si utilizza tutta la pianta, ad esclusione delle radici. E’ opportuno raccogliere l’ortica nel periodo che precede la fioritura, cioè dall’inizio dell’estate fino al mese di agosto.

Un preparato funzionante si prepara utilizzando 10 kg di pianta fresca, o 2 kg di pianta essiccata, in 100 litri di acqua (per quantità minori basterà mantenere le proporzioni). Il macerato ottenuto dopo 1 o 2 giorni va distribuito sul fogliame per eliminare gli afidi. Se si effettua il trattamento appena di nota la comparsa del parassita sarà di maggiore efficacia.

Il macerato di 4 giorni, con l’aggiunta di decotto di equiseto, utilizzato direttamente sulle piante difende sia da afidi che da ragnetto rosso.

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