Diospyros

I kaki sono originari della Cina, anche se vedono il loro maggior successo in Giappone, dove la diffusione è ormai radicata nel tempo. L’arrivo in Europa tarda fino alla fine dell’800, dove la specie si diffuse in particolare per le doti ornamentali piuttosto che per la bontà dei frutti. Normalmente nei luoghi dal clima continentale i kaki sono frutti autunnali, gli ultimi frutti da cogliere prima dell’arrivo dell’inverno.

Caratteristiche della pianta di kaki

Si tratta di una pianta con caratteristica chioma globosa; in età adulta raggiunge grandi dimensioni e spesso supera i 12 metri di altezza. La caratteristica principale di questo esemplare è di essere una delle rare specie poligamo – dioiche: vuol dire che in natura esistono piante maschili, piante

Kaki - frutto

Kaki - frutto

femminili, piante dotate di fiori maschili ed ermafroditi a altri esemplari dotati di fiori femminili e ermafroditi. L’ultima tipologia elencata è caratterizzata da una fioritura dotata di fiori con calice verde. Le foglie invece sono di forma ovata, molto grandi e di colore verde scuro, la parte superiore si presenta liscia, mentre quella inferiore presenta una leggera peluria.

Normalmente le piante di kaki sono molto produttive, fanno eccezione solamente gli esemplari dotati esclusivamente di fiori maschili, in questo caso la produzione si presenta sempre leggermente scarsa.

Per capire l’entità della produzione vi indichiamo che normalmente una singola pianta adulta è in grado di produrre anche 3 quintali di frutti all’anno.

Il frutto di questa pianta è molto particolare e gustoso: ha una caratteristica forma sferica che al momento della piena maturazione diventa di colore arancio brillante, alcune varietà assumono una piacevole sfumatura rosata. Non sempre il frutto contiene semi. Se sono presenti i semi vuol dire che c’è stata una normale fecondazione, in caso contrario la fecondazione è avvenuta senza l’intervento di polline. I frutti compaiono sui rami dell’anno in corso.

Come coltivare i kaki

Pianta di kaki

Pianta di kaki

L’ambiente perfetto per la coltivazione dei kaki prevede una temperatura mite, le zone caldo – temperate sono le migliori, anche se si tratta di una pianta in grado di crescere anche con basse temperature.

Il problema più grande legato all’ambiente di coltivazione sono le gelate improvvise, solitamente frequenti ad inizio primavera. Le estati particolarmente calde sono invece perfette per migliorare le caratteristiche organolettiche dei frutti. In caso di siccità la pianta soffre particolarmente. I primi anni dopo l’impianto sono i più delicati per questa pianta. Durante l’inverno è consigliabile proteggere l’esemplare utilizzando una fasciatura di paglia in grado di proteggere la base e il primo tratto del tronco. Se ci si trova in zone particolarmente fredde, e caratterizzate da inverni precoci, conviene scegliere gli esemplari più resistenti: orientatevi su piante innestate su Diospyros lotus, questa riuscirà a resistere bene al gelo.

Il terreno ideale deve essere profondo, fresco e molto fertile; come la maggior parte delle piante anche i kaki mal sopportano i terreni troppo umidi e a rischio ristagno.

Per la coltivazione intensiva di questa pianta normalmente si adottano le forme a vaso, a piramide, o a palmetta. Se invece gli esemplari trovano posto in orti familiari o in giardini solitamente è preferibile lasciare la forma naturale, di sicuro molto più decorativa.

Se decidete di piantare uno di questi alberi nel vostro giardino dovete tener conto delle dimensioni che la pianta potrebbe assumere in età adulta, ha infatti bisogno di molto spazio per poter crescere al meglio (solitamente servono distanze tra i vari esemplari non inferiori a 6 metri).

Gli astoni innestati di un anno vanno messi a dimora durante il periodo autunnale e al terzo  – quarto anno si potrà assistere già alla prima produzione abbondante. Attualmente in commercio si trovano solo esemplari femminili, la fecondazione avviene quindi senza l’utilizzo di polline.

Basterà una sola concimazione all’anno per assolvere ai bisogni di nutritivi anche degli esemplari deputati alla produzione di massa. L’elemento più importante per ottenere una buona fruttificazione è l’apporto idrico, la pianta va infatti irrigata con costanza soprattutto durante i periodi estivi più caldi.

Diospyros

Diospyros

Non è necessario intervenire con potature pesanti, basterà una normale pulizia senza rivoluzionare completamente la chioma, ciò gioverà anche al rinvigorimento della vegetazione.

I frutti si raccolgono durante l’autunno in seguito alla caduta del fogliame. Per quanto riguarda la maturazione c’è da distinguere tra i frutti con semi e quelli senza. I frutti dotati di semi giungono a maturazione completa già sull’albero. Quelli senza semi hanno invece bisogno di un periodo di maturazione dopo il raccolto e prima del consumo. Un suggerimento: per accelerare la maturazione conservate i kaki in un sacchetto insieme a delle mele, queste esalano gas etilene che porterà rapidamente i kaki a maturazione.

La pianta dalle sette virtù

Abbiamo accennato che la pianta di kaki è originaria dei territori della Cina. La tradizione cinese affida a questo albero sette differenti, ed importanti, virtù in grado di renderlo prezioso. E’ in grado di regalare lunga vita, non ha nidi sulla sua chioma, non soffre di tarli del legno, regala una bella ombra, ha frutti molto buoni, è in grado di proteggere dagli spiriti maligni e scalda la casa grazie al suo legno perfetto da ardere.

In Giappone la diffusione di kaki è talmente vasta da farlo diventare uno dei frutti più coltivati e consumati, la produzione è infatti molto simile a quella delle mele.

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