Gli impollinatori. Chi sono gli insetti che visitano i fiori?
Molte specie di insetti, ed in alcuni casi anche i ragni, possono essere trovate sui fiori. Alcune di queste specie visitatrici hanno un ruolo importante e benefico per il fiore e la pianta stessa. È infatti noto che gli insetti, spostandosi da fiore e fiore e trasportando il polline, determinano l’impollinazione, un processo indispensabile alla formazione del seme. In questo caso gli insetti vengono definiti “pronubi”, ovvero “che favoriscono le nozze”.
In realtà, dal loro punto di vista, gli insetti visitano i fiori in genere per nutrirsi. In particolare il nettare che contiene molti zuccheri, fornisce un prezioso nutrimento per le specie cosiddette “antofile” (anthos = fiore). La quantità di nettare presente all’interno di ogni fiore è spesso relativamente modesta e questo è un aspetto di grande interesse dal punto di vista ecologico. Infatti per la pianta è importante che l’insetto, prima di saziarsi, visiti il maggior numero possibile di fiori. In questo modo vi saranno maggiori possibilità di successo di impollinazione e quindi di riproduzione della pianta stessa.
Gli insetti arrivano sui fiori guidati da stimoli visivi e odorosi. Da qui l’importanza per i fiori stessi di avere colori sgargianti o di emettere odori particolari. Ad esempio una specie di orchidea appartenente al genere Ophrys emette un odore caratteristico simile a quello del feromone sessuale delle api che la impollinano.
Gli ordini di insetti che visitano i fiori sono principalmente, gli imenotteri, i lepidotteri, i coleotteri e i ditteri.
Imenotteri: Api e vespe
A questo ordine appartengono forse gli impollinatori più abbondanti e frequenti: le api, le vespe ed i bombi.
Il famoso scienziato Albert Einstein affermò “se le api scomparissero dalla terra all’uomo rimarrebbero solo quattro anni di vita”. Questa affermazione sconvolgente evidenzia l’importanza di questo ordine di insetti, fondamentale all’impollinazione di molte specie di piante spontanee e coltivate tra cui albicocco, mandorlo, ciliegio, fragola, pesco, pero, susino, kiwi, girasole etc.
In totale circa un terzo dei raccolti agricoli della terra è dovuto all’impollinazione delle api.
A causa di inquinamento, pesticidi, all’acaro parassita Varroa destructor, e forse anche alle radiazioni emesse dai cellulari, la popolazione mondiale delle api è oggi in forte declino. Anche i grossi bombi, insetti sociali che vivono in piccole colonie con livrea gialla e nera a bande (vedi immagine), sono importanti impollinatori. Alcune volte le arnie contenenti i bombi vengono utilizzate dagli agricoltori all’interno delle serre per aumentare l’impollinazione e quindi la produzione.
Lepidotteri: le farfalle
Il nome di questo ordine deriva da lepis , ovvero squama e pteros, ovvero ala. A questo ordine appartengono le farfalle, in genere diurne e caratterizzate dalle ali molto colorate e le falene che invece hanno un’attività per lo più notturna e colori delle ali in genere più dimessi. I lepidotteri sono caratterizzati da un apparato boccale munito di “spirotromba”: una lunga proboscide che permette loro di succhiare il nettare da fiori inaccessibili per altri insetti. In alcune specie questa proboscide è lunga oltre 10cm.
I coleotteri
Anche se meno comuni sui fiori di imenotteri e lepidotteri vi sono molte specie di coleotteri che visitano i fiori. Al contrario delle specie appartenenti agli altri ordini di impollinatori i coleotteri hanno un apparato boccale masticatore e il primo paio di ali indurito fino a divenire una vera e propria corazza (koleos = fodero).
Dal punto di vista evolutivo sembra provato che i coleotteri siano stati i primi insetti impollinatori. I fiori visitati dai coleotteri hanno in genere la forma di una coppa e sono caratterizzati da un odore tipico di frutta in fermentazione, come nel caso dei fiori di Magnolia.
I ditteri: le mosche
I ditteri sono caratterizzati dall’avere un solo paio di ali e un apparato boccale succhiante. I ditteri che visitano i fiori hanno spesso un aspetto ingannevole che li rende simili a vespe o api. In realtà in questo caso di tratta dei ditteri “sirfidi”.
I sirfidi oltre ad avere grande importanza nell’impollinazione delle piante svolgono un interessante ruolo nel controllo di alcune specie di insetti dannosi come gli afidi. È interessante che alcune specie di mosche sono attratte da fiori che emettono lo stesso odore delle carcasse in decomposizione.