L’irrigazione è una tecnica agricola che affonda le sue radici nel passato.
In Italia venne valorizzata in particolare dagli arabi che la importarono i Sicilia dopo l’ottavo secolo DC.
Furono appunto gli arabi ad introdurre la tecnologia di origine persiana per il sollevamento delle acque più superficiali a quote più alte da quella di rinvenimento e per la captazione e adduzione delle falde freatiche più profonde.
L’acqua un bene prezioso
Da allora ad oggi l’irrigazione si è gradualmente trasformata, e la sua importanza è sempre maggiore, visto che alle nostre latitudini l’acqua è spesso il fattore limitante di crescita delle nostre piante. Il particolare negli ultimi decenni l’irrigazione si è notevolmente evoluta grazie allo sviluppo di nuovi mezzi tecnici sia per l’approvvigionamento dell’acqua che per la sua distribuzione.
Benché apparentemente essa sia un bene rinnovabile, l’acqua è oggi un bene sempre più prezioso, sia per la limitata disponibilità che per i consumi sempre in aumento per scopi domestici industriali o agrari.
L’emergenza non riguarda solo i paesi del “sud del mondo”: si calcola infatti che oltre il 60% delle città europee sfrutti eccessivamente le proprie risorse idriche. Pertanto oggi è più che mai indispensabile usare le risorse idriche con razionalità ed efficacia.
Impianti di irrigazione
La distribuzione dell’acqua nel giardino può venire automatizzata attraverso appositi impianti. Nei giardini di grandi dimensioni la spesa maggiore per la posa di un impianto di irrigazione a pioggia o a goccia viene ampiamente controbilanciata dai costi di manodopera necessaria per effettuare gli adacquamenti.
L’irrigazione a pioggia permette un apporto di acqua attraverso barre oscillanti, barre statiche o irrigatori. Questa tecnica “simula” appunto la caduta delle gocce d’acqua nel terreno, come una pioggia, permettendo una distribuzione uniforme dell’acqua nel terreno. Questa tecnica di irrigazione ha il vantaggio di bagnare anche parte della chioma dando luogo ad un effetto climatizzante. Tuttavia oltre il 30-40% dell’acqua somministrata si perde, non arrivando alle radici.
L’irrigazione a goccia invece prevede la distribuzione dell’acqua attraverso degli appositi “gocciolatori” in prossimità dei punti di terreno dove maggiori sono le probabilità di assorbimento da parte della pianta. L’irrigazione a goccia è una tecnica relativamente moderna che permette di limitare moltissimo le perdite e gli sprechi d’acqua, mantenendo una quantità d’acqua sempre ottimale alle esigenze delle piante.
Importante vantaggio dell’irrigazione a goccia è inoltre quello di potervi abbinare la distribuzione dei fertilizzanti. Questa tecnica, detta appunto fertirrigazione, permette un risparmio sui costi complessivi delle due operazioni.
Fattori che influiscono sull’irrigazione
Nella scelta del sistema di irrigazione da adottare vanno attentamente valutati il costo dell’impianto, la manutenzione, il costo e la disponibilità di acqua, il costo della manodopera.
Una importante scelta da effettuare è quando e quanto irrigare, tenendo presente che le esigenze idriche delle piante sono sempre le stesse durante le fasi del loro sviluppo.
Generalmente la necessità di somministrare acqua alle piante ornamentali è particolarmente elevata nelle fasi immediatamente successive all’impianto, mentre nel tempo la crescita dell’apparato radicale conferisce alla pianta ormai adulta una certa autosufficienza.
La frequenza e l’entità degli interventi irrigui può inoltre variare a seconda del clima, del tipo di piante e della loro resistenza alla siccità, del tipo di terreno (sabbioso o argilloso) e della disponibilità di acqua.
Infine anche la qualità dell’acqua è un aspetto rilevante ai fini di una corretta irrigazione delle piante del giardino. Le caratteristiche da esaminare sono chimiche, fisiche e biologiche; con particolare riferimento alla quantità di calcare e al pH.
Negli impianti di irrigazione a goccia, le particelle in sospensione e le quantità di calcare presenti nell’acqua possono determinare l’occlusione dei gocciolatori. Pertanto è indispensabile che l’acqua utilizzata sia soggetta a filtraggio, mediante appositi filtri.
Infine è da tenere il alta considerazione il fabbisogno idrico specifico delle piante del giardino. Infatti se alcune piante richiedono elevati volumi d’acqua, altre piante hanno sviluppato adattamenti che permettono di sopravvivere alla siccità. Esempi di piante che resistono bene anche in condizioni di stress idrico sono l’olivo, l’oleandro, il carrubo, e le piante grasse e succulente.