Delphinium

Nei mesi estivi le differenze climatiche tra i territori montani e quelli marini sono sostanziali, così come sono molto diverse le operazioni da svolgere nei giardini in montagna o al mare. Di seguito vi lasciamo alcune preziose indicazioni per curare nel migliore dei modi le piante presenti nei nostri giardini.

Cosa fare in montagna

  • Gli steli sfioriti della maggior parte delle piante perenni, come aquilegia, aconiti, digitali e delphinium, devono essere eliminati. In questo modo si stimola la crescita di nuove fioriture. Per raccogliere i semi si deve aspettare fino alla maturazione del frutto, si devono tagliare quando saranno secchi ma non aperti. Nella maggior parte delle varietà ibride di piante perenni i semi sono però sterili.

    Delphinium

    Delphinium

  • Le dalie hanno bisogno dell’aiuto di tutori per sostenere il loro peso, soprattutto se sono di dimensioni considerevoli. Gli steli si devono fissare molto bene a bastoni di plastica, o di bambù, in maniera tale da sopportare senza rotture il peso delle corolle.
  • L’erba del prato va tagliata con continuità, soprattutto se i mesi estivi si presentano particolarmente piovosi.
  • Le siepi che ospitano esemplari di conifere vanno spuntati per ridar loro una forma aggraziata, successivamente si deve procedere con la concimazione; anche le piante in fiore che si trovano nelle bordature devono essere cimate.

Il Geranium, un fiore adatto ai climi montani

E’ facile confondere i comuni gerani d’appartamento, sempre presenti su tutti i davanzali nei mesi estivi, con i geranium veri e propri. Le de piante sono molto

curare il giardino piena estate

Geranium

diverse: i primi appartengono al genere dei Pelargonium, i secondi meno noti appartengono al genere Geranium, entrambe sono inseriti nella stessa famiglia botanica delle Geraniacee.

Forse a causa di questa confusione i geranium sono così poco conosciuti, nonostante si tratti di esemplari dotati di molte qualità e gran bellezza.

Si tratta di piante molto rustiche, in grado di resistere fino a -10°C, per questo adatte ai territori montani. Sono piante perenni che crescono bene sia in piena terra, sia in vasi di grandi dimensioni. Sono in grado di adattarsi con facilità a tutte le situazioni, basterà garantire loro un terreno dal buon drenaggio e quantità minime di acqua.

E’ opportuno porre le piante a dimora tra fine primavera e inizio estate, quando sono in piena vegetazione o in inizio di fioritura. Sono piante che si ammalano molto poco; in condizioni climatiche sfavorevoli possono soffrire di marciume radicale e mal bianco. Per evitare la comparsa di questi fenomeni si deve stare attenti ai ristagni idrici e prediligere ambienti ben ventilati. Se i problemi persistono si consiglia di utilizzare trattamenti anticrittogamici a base di rame e zolfo. In caso di attacco di parassiti basteranno insetticidi a base di piretro.

All’inizio dell’autunno o a metà primavera è possibile moltiplicare la pianta mediante divisione dei rizomi, andranno poi ripiantati immediatamente e messi a dimora. Se la specie non è rizomatosa si riproduce mediante semina in primavera.

Cosa fare al mare

  • La comune Passiflora Coerulea resiste bene a qualsiasi condizione ambientale, compresi i climi mediterranei freddi e le zone costiere. Se volete provare due varietà non comuni e molto decorative, perfette per arricchire con frutti e fiori i vostri pergolati, vi consigliamo: la Passiflora Quadrangularis, produce fiori chiari dotati di filamenti ondulati dai colori azzurro porpora, il frutto è commestibile e ricco di vitamina C; oppure potete optare per la Passiflora Mollissima, i fiori rosa di questo esemplare si adagiano sul particolarissimo fogliame peloso dalla tonalità quasi argento.

    curare il giardino piena estate

    Passiflora Mollissima

  • Durante la stagione estiva alle piante non deve mancare né acqua, né concime. Se le giornate raggiungono temperature troppo elevate le piante entrano in uno stato di riposo vegetativo, in questo periodo è opportuno mantenere il terreno umido, senza però esagerare con l’apporto idrico.
  • In estate si devono tenere sotto controllo le malerbe, sono da eliminare completamente appena si nota la loro presenza.

Dipladenia: perfetta al mare

Questa pianta perenne appartiene alla famiglia delle Apocinacee ed è originaria delle zone tropicali dell’America meridionale. Il suo nome letteralmente vuol dire “doppia giandola”. Si tratta di una pianta velenosa in tutte le sue parti.

Si presenta come un arbusto rampicante dai rami sottili e piuttosto delicato.

Le foglie sono verdi lucide, i fiori hanno la forma di trombetta e variano dal rosa, al bianco, al porpora. Il suo valore decorativo aumenta se posta su un supporto per piante rampicanti.

I tralci raggiungono lunghezze fino a 1,5 metri, sono in grado di rivestire in tempi molto rapidi recinzioni e tralicci. E’ comunque possibile farla crescere anche in vasi piuttosto profondi.

Dipladenia

La Dipladenia è una pianta velenosa in tutte le sue parti

La pianta ama il sole, non soffre il caldo intenso e il vento salmastro. Fiorisce per tutta l’estate, fino all’autunno inoltrato. Riesce a tollerare il freddo fino a 8°C; nelle zone del Sud Italia è possibile lasciarla all’aperto, altrove sarà opportuno ritirarla all’interno di serre.

Tra aprile e agosto si devono praticare irrigazioni regolari e concimazioni ogni 1 – 2 settimane. Dopo la fioritura si può bagnare meno. Durante l’inverno entrerà in periodo di riposo vegetativo; il rinvaso è consigliato a inizio primavera. La divisione avviene per talea, preferibilmente in cassette riscaldabili.

Poiché si tratta di una pianta con origini tropicali, quindi amante dell’umido, climi troppo secchi provocano un accartocciamento delle foglie. Un’ulteriore minaccia per la salute di questa pianta sono le cocciniglie a scudetto e quelle cotonose, teme anche gli attacchi degli acari.

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