La mimosa, una pianta australiana integrata nel giardino mediterraneo
L’ Acacia dealbata, comunemente detta mimosa, è una pianta appartenente alla famiglia delle Leguminose, proveniente dalle zone tropicali e sub-tropicali. In particolare questa pianta è originaria dell’Australia, dove è considerata uno dei simboli della nazione.
In Italia la mimosa si è acclimatata bene nei climi temperati del centro-sud e anche sulle coste dei grandi laghi del nord, dove il clima mite è favorevole al suo sviluppo e ne consente un’abbondante fioritura.
La mimosa viene coltivata sia per la produzione di fronde fiorite, che per la decorazione dei giardini e la formazione di alberate.
Caratteri botanici delle mimose
Le mimose possono raggiungere dimensioni di 30 metri nelle aree di origine, mentre si attestano sui 10 metri alle nostre latitudini. Queste piante sono caratterizzate da un apparato radicale molto forte e sviluppato, tanto da essere indicate per stabilizzare suoli franosi. Le foglie hanno la peculiare caratteristiche di racchiudersi in se stesse se sfiorate. I fiori sono numerosi, piccoli e sferici, del caratteristico colore giallo oro. La fioritura avviene da metà gennaio fino a fine marzo.
Esigenze di clima e terreno
Il genere Acacia si adatta bene al clima mediterraneo, gradisce il pieno sole. La principale avversità sono le gelate invernali. Pertanto nelle zone più fredde si può consigliare di coltivare la mimosa in serra.
Dal punto di vista pedologico la mimosa predilige i terreni acidi (pH 6-6,8) con buona struttura. L’umidità deve essere elevata ma non eccessiva; la presenza di sostanza organica porta notevoli benefici, per cui è consigliabile somministrare una concimazione organica una volta l’anno.
Sui terreni calcarei la mimosa soffre di clorosi, ovvero ingiallimenti delle foglie, ed è pertanto opportuno utilizzare un portainnesto resistente, come l’Acacia retinodes.
Propagazione
Le piantine vanno in genere messe a dimora durante l’inverno. Nelle serre è opportuno mantenere la temperatura ben al di sopra degli zero gradi. Ogni due anni è opportuno rinvasare la piantina in vasi di 15-10cm. Il substrato di coltura in vaso è costituito da 40% torba bianca, 40% pomice e 20% torba bruna. Per la propagazione si possono usare talee di 8-10cm distaccando porzioni di rametti muniti di ramo portante. Per facilitare l’emissione delle radici, le talee vengono poste su un substrato mantenuto a temperatura di 16-18 gradi. Può anche usarsi la propagazione per seme, ponendo prima i semi in acqua calda per 48 ore prima della semina che può essere effettuata in aprile.
Cure per la pianta di mimosa
Importante è l’irrigazione, effettuate in modo localizzato ed associata alla fertilizzazione, in particolare oltre ad azoto, fosforo e potassio è importante non fare mancare il ferro.
Nei primi anni dopo l’impianto le piantine si avvantaggiano della concimazione con letame maturo o altri concimi organici.
La potatura deve essere effettuata dopo la fioritura o all’inizio del periodo vegetativo e conferisce alla pianta un aspetto più ordinato oltre ad una maggiore brillantezza dei fiori.
Gli insetti che possono infestare la mimosa sono la psilla e la cocciniglia cotonosa (Icerya purchasi).