Taxus baccata
Taxus baccata

Taxus baccata, è una pianta estremamente tossica

Ad ottobre cambia il clima ed inevitabilmente cambia anche il paesaggio, cambiano i colori e i profumi. Ma cosa succede nei nostri giardini? A seconda che ci si trovi al mare o in montagna si può assistere a spettacoli molti diversi, ovunque ci si trovi si rimarrà comunque affascinati dai colori autunnali: i verdi accesi dell’estate verranno sostituiti dalle molte varietà di giallo, di rosso e di marrone.

Osservando il Taxodium distichum si comprende con facilità a cosa ci stiamo riferendo. Si tratta di una conifera che durante l’inverno perde gli aghi, ma prima di questo regala una varietà di colorazioni che attraversano tutte le cromie del rosso e del bronzo.

Ma non si tratta dell’unico esemplare degno di nota. Sono infatti innumerevoli le conifere decorative che ci regalano una stagione autunnale dai colori caldi.

Taxodium distichum

Taxodium distichum


  • Juniperus “Winter Surprise”: si tratta di un esemplare di conifera resistente, caratterizzato da rametti verdi alternati con altri di colore oro. Resiste bene anche su territori costieri, a patto che si mantenga un giusto grado di irrigazione.
  • Picea pungens “Globosa Glauca”: è un piccolo esemplare di abete dagli aghi di colore grigio – argento. Ha una crescita piuttosto lenta che lo rende perfetto per giardini rocciosi e fioriere piuttosto profonde.
  •  Taxus baccata “Fastigiata Aurea”: si tratta di un particolare esemplare di tasso dorato con forma allungata. Questa pianta è perfetta per realizzare composizioni miste o per essere collocata all’interno di siepi.
  • Pinus sylvestris “Watereri Nana”: è un pino di dimensioni ridotte con aghi verde brillante, anche in questo caso si tratta di un esemplare dalla crescita lenta, perfetto per far parte di composizioni. Ha una buona resistenza, tanto da renderlo adatto ai climi particolarmente freddi.
  • Sciadopitys verticillata: è una conifera di origine giapponese dai lunghi aghi. Si tratta di un esemplare piuttosto delicato, particolarmente adatto ai climi freschi.

Come cambia il paesaggio in montagna con il clima rigido

paesaggio montagna

Juniperus

Se nel vostro giardino sono presenti conifere di forma colonnare è importante legarle bene, in modo tale che la neve non rischi di deformare o spezzare i rami a causa dell’eccessivo peso.

Anche le piante più delicate hanno bisogno di essere protette dalle intemperie: ricordatevi di svolgere tutte le operazioni durante la prima parte di ottobre, in montagna il clima peggiora con rapidità ed è meglio non esser colti impreparati.

Soprattutto in montagna è importante procedere con la manutenzione dell’impianto di irrigazione: svuotatelo completamente, in maniera tale che non ci siano residui di acqua in grado di gelare a causa dell’abbassamento delle temperature.

Se nel vostro giardino sono presenti rosai rifiorenti, dopo alcune settimane di riposo vegetativo, è necessario potarli, ma non in maniera eccessiva. Dopo aver praticato la potatura procedere smuovendo il terreno superficialmente, aggiungete del concime e interra telo lavorandolo con una vanga.

Il paesaggio al mare con il clima mite

Le zone costiere sono normalmente soggette a vento e salsedine. Diventa opportuno predisporre degli sbarramenti di protezione.

paesaggio mare

Sciadopitys verticillata

Solitamente si utilizzano teli o graticci realizzati con canne, anche se la soluzione migliore rimane l’utilizzo di arbusti. Normalmente si scelgono esemplari di tamerici, lentisco e corbezzolo: sono in grado di svolgere al meglio il loro compito di protezione dalle intemperie.

Dato il clima mite è possibile realizzare ancora talee di gerani, fucsie e oleandri. Durante la stagione invernale le talee vanno poi messe al riparo dalle intemperie, in primavera sarò poi possibile eseguire il trapianto.

Anche l’orto è ancora attivo in questa stagione, in particolare se il substrato si mantiene fertile.

Per le nuove parcelle utilizzate terriccio da compost da mescolare al terreno; per le parcelle non utilizzate si consiglia di coprirle con paglia per preservarle dagli agenti atmosferici. In questo modo si eviterà soprattutto che l’azione del vento si porti via lo strato superficiale più fertile.

Inoltre questa protezione garantisce un’umidità costante al substrato, in modo tale da garantirne ancora di più la fertilità.

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