Il Pero: un albero da frutto comune
Il Pyrus Communis è una pianta di origine asiatica, già coltivata in epoche molto lontane. Viene citato anche nel VII libro dell’Odissea da Omero durante la descrizione dei famosi giardini di Alcinoo.
I Reali di Francia amavano a tal punto questo frutto da far nascere nel cinquecento una scuola proprio nei giardini di Versailles, dove appositi giardinieri specializzati si occupavano di selezionare le migliori varietà di questa pianta e si occupavano di crearne di nuove da destinare alla mensa del Re.
In Francia questo frutto ha una grandissima diffusione, sia nelle campagne che nei piccoli orti familiari, infatti è proprio in questa regione che hanno origine molte delle varietà coltivate ancora oggi.
Anche per quanto riguarda il pero ne esistono molte varietà, alcune sono specifiche da cuocere, o da preparare il sidro, altre sono ottime per confetture o da fare sciroppate.
Caratteristiche dell’albero del pero
La pianta del pero riesce a dare raccolti generosi e di buonissima qualità per decine di anni. Se le condizioni sono adatte questa pianta è in grado di vivere anche un secolo.
Il pero è caratterizzato da una chioma di tipo conico; la corteccia è di colore grigiastro ed e soggetta a frequenti fessurazioni. La grana del legno è fine e dal colore bianco rosato; per queste caratteristiche è particolarmente apprezzato in ebanisteria.
Le foglie hanno una colorazione verde brillante, sono di forma ovale e glabre. La fioritura, caratterizzata da numerosi fiori bianchi avvolti in un mazzetto di foglie, avviene in prevalenza alle estremità dei rami. I fiori sbocciano a fine marzo e la fioritura riesce a durare fino a venti giorni. Purtroppo questo è un limite per la coltivazione, infatti un periodo così prolungato può esporre la pianta a gelate e brinate, se coltivata in zone fredde.
Si coltivano in prevalenza varietà di tipo auto sterile. Come per le mele, anche in questo caso, a seconda delle varietà si avranno frutti differenti per aspetto, colore e forma.
E anche in questo caso le varietà più antiche hanno una forma più piccola, ma spesso nascondono un gusto eccellente.
Coltivare le pere
Clima
E’ da preferire un clima di tipo temperato, anche se molte varietà crescono in zone a bassa temperatura.
Se ci si trova in zone dalle temperature piuttosto elevate e dal clima siccitoso è preferibile optare per delle varietà con maturazione precoce.
Substrato
Da evitare terreni troppo secchi e terreni con ristagno d’acqua. Se si innesta su cotogno si deve tener presente che vanno evitati terreni ricchi di calcare.
Forma di allevamento
Questa pianta non soffre se tagliata e manipolata, quindi possono essere utilizzate le forme più disparate. Nei terreni fertili questa pianta cresce in maniera rigogliosa. E’ quindi sconsigliata una coltivazione in vaso. Su portainnesti nanizzati, a patto di utilizzare contenitori decisamente ampi, il pero può essere coltivato su balconi e terrazzi.
Piantagione
Gli innesti vanno messi a dimora in autunno. Questi entrano in produzione relativamente in fretta e possono produrre per 30 – 40 anni.
La auto sterilità di queste piante è diffusa, infatti è importante ricordarsi di mettere a dimora almeno due varietà diverse nella stessa coltivazione.
Concimazione e irrigazione
La concimazione si può effettuare ogni due anni, utilizzando letame maturo integrato con concimi chimici a base di azoto, fosforo e potassio.
In estate le piante vanno irrigate in maniera limitata ma frequente. Se il terreno è di medio impasto e fertile non sarà necessario irrigare.
Potatura
Esistono varietà poco produttive che necessitano l’accorciamento dei rami e l’eliminazione di alcuni frutti. Per altre invece è più opportuno optare per il diradamento dei rami.
Raccolta e conservazione
Le pere, una volta raccolte, andranno conservate in un luogo fresco. Esistono alcune varietà invernali di questo frutto che andranno conservate in cantina fino alla completa maturazione nei mesi di marzo e aprile; se consumate prima risulteranno immangiabili.
Varietà di pere consigliate
- Abate Fetel: apprezzata sia per forma che per sapore. Matura all’inizio del mese di settembre.
- Decana d’Inverno: frutto piuttosto voluminoso, dal tipico colorito verde. La raccolta avviene ad ottobre e la maturazione si completa lentamente; può essere conservata a lungo.
- Kaiser Alexander: tipica buccia rugginosa. Si tratta di una coltivazione vecchia e pregevole. Matura a fine settembre.
- Passa Crassana: per lungo tempo è stata la regina dell’inverno. A maturazione completa risulta succosa e dolce.
- William Rossa o Gialla: specie adatta sia al consumo fresco che sciroppato. Matura in agosto e ha un ottimo gusto e sapore.