Le piante della foresta pluviale a casa nostra
Di sicuro si tratta di uno tra gli ecosistemi più lontani dal nostro; nonostante questo molte piante presenti nelle foreste pluviali possono essere coltivate anche a casa nostra.
Esistono due tipi di habitat principali nelle foreste pluviali, influenzati entrambi dalle enormi quantità di acqua, nonostante differiscano per posizione geografica; si tratta delle foreste equatoriali sempreverdi, e le foreste umide tipiche delle zone monsoniche e delle regioni montane dalla nuvolosità frequente.
Le foreste umide subiscono l’alternarsi delle stagioni, a differenza dei bassopiani equatoriali. Durante il periodo dell’alternarsi del fogliame riescono a penetrare raggi di sole anche nelle zone più nascoste, questo genera la nascita di una nuova generazione in tutto il sottobosco. Aree di questo tipo sono tipiche di alcune parti del Sud America, dei Caraibi, dell’Africa Occidentale e del Sud – Est asiatico.
Le foreste equatoriali invece sono caratterizzate da un clima caldo umido stabile e immutabile durante tutto l’anno. Grazie alle ore di luce costanti e alla temperatura media le piante non interrompono mai il loro ciclo vegetativo. Queste foreste sono localizzate in Amazzonia, Africa, nelle isole del Sud- Est asiatico e dell’Indonesia, nella Nuova Guinea e nella fascia più settentrionale dell’Australia.
La foresta pluviale anche nel nostro appartamento
Come abbiamo appena accennato la flora delle foreste pluviali è strettamente legata alle condizioni climatiche uniche dei luoghi di
appartenenza.
Alcune specie si adattano facilmente alle condizioni di minore luminosità presenti nei nostri appartamenti, come per esempio l’Anturium, il Croton, la Dracaena e l’Heliconia; ma necessitano di vaporizzazioni regolari e pulizia continua del fogliame con acqua distillata. Se si dimenticano tali operazioni si rischia il deterioramento rapido della pianta.
Esistono molte specie di Bromeliacee, originarie delle foreste del Brasile e abituate a vivere dal livello del mare fino ad altezze di centinaia di metri, che sempre più spesso abitano i vasi fioriti dei nostri appartamenti.
Queste offrono una splendida spata floreale dai colori sgargianti e dalla forma particolare che dura a lungo nel tempo.
E’ però molto difficile garantire una nuova fioritura di questa pianta; necessita infatti di luce artificiale, un’umidità molto alta e la divisione dei polloni giovani.
Il fogliame durerà per alcuni anni dopo la fioritura, poi la pianta perderà tutta la sua vitalità.
I nostri giardini pluviali tra begonie e impatiens
Ci sono alcune specie di piante pluviali che hanno ormai consolidato la loro presenza all’interno dei nostri giardini. Grazie alla loro capacità di adattarsi bene alle più disparate condizioni climatiche non sono presenti solo nel nostro paese, ma un po’ ovunque.
Le Begonie sono tra queste piante. Contano circa 900 specie, per la maggior parte perenni e tuberose proveniente dalle fasce sub tropicali. Ibridi pregiati per la sua enorme fioritura e comunemente utilizzati, come la B. semperflorens, pianta nana stagionale, sono dei diretti discendenti della pianta originaria del Brasile.
Questa pianta ha portamento eretto o ricadente, fogliame di tipo decorativo o fiori di molte colorazioni, non necessitano di particolari cure o non hanno difficoltà colturali. Preferiscono un substrato umido, soffice e addizionato di materia organica. Data l’origine pluviale necessitano anche di un’umidità elevata e protezione dal freddo, soprattutto nella stagione invernale.
Un’altra specie rappresentante delle foreste pluviali e presente nei nostri giardini è l’Impatiens. Questa pianta ha origini asiatiche e africane;
anch’essa predilige ambienti caldo umidi concimazioni ed innaffiature frequenti e abbondanti.
Esiste un gran numero di ibridi dai diversi colori di questa pianta. Il più comune è l’Impatiens walleriana, detta comunemente Lisetta o fiore di vetro. Questa raggiunge i 35- 40 centimetri, propaga da seme o talea ed è spesso presente nei nostri giardini.
Alcuni ibridi dell’Impatiens sono molto particolari e insoliti, e non tutte le Impatiens prediligono l’ombra. Esiste per esempio l’ibrido “Nuova Guinea” che predilige il sole e necessita di irrigazioni regolari.
La foresta pluviale nei nostri vasi: piante splendide e insolite
Alcune erbacee rizomatose dal tipico aspetto esotico, come alcuni tipi di banano o ibridi delle Canna Indaca, possono essere coltivati facilmente in giardini caldi e riparati, o in alternativa in vasi molto capienti lontani dal freddo.
Segnaliamo per esempio la Musa velutina, più comunemente conosciuta come Banana Rossa; si tratta di una pianta perenne originaria delle foreste dell’Asia. Dall’enorme bellezza ed eleganza, è l’unica specie in grado di dare frutti anche se coltivata in appartamento.
Non ancora diffusissima nei nostri appartamenti, proveniente dall’Asia meridionale e sicuramente meno voluminosa, la Curcuma viene coltivata per estrarre dalle radici una polvere chiamata “zafferano d’India”.
Si tratta di un’erbacea rizomatosa aromatica, dalle foglie allungate e dai caratteristici fiori a spiga dalle colorazioni bianche e gialle. Ha una fioritura molto lunga, per questo rientra tra le piante ornamentali. Per la crescita chiede temperature tra i 20 e 30° C, abbondanti irrigazioni e concimazioni.
Un tocco di esotico nelle nostre case
La Brugmansia arborea, originaria del Brasile, Colombia Cile e Perù, non richiede cure particolari e temperature particolari, è facilmente adatta per la coltivazione in vaso, quindi perfetta per i nostri appartamenti. E’ caratterizzata da enormi corolle pendule dai colori bianco, giallo o arancio chiamate comunemente “trombe degli angeli”. In natura supera i 3 metri e se trova le condizioni ideali cresce molto rapidamente.
L’iporoea è un’altra pianta comune nelle zone equatoriali. Si contano circa 500 specie di piante rampicanti di ogni tipo; La maggior parte sono annuali, come per esempio l’Iporoea Violacea, nota volgarmente col nome di campanella.
Questa pianta è molto resistente e dallo sviluppo rapido, da una copiosa fioritura caratterizzata corolle a imbuto dalle colorazioni cielo o porpora. Queste sono lunghe circa 10 centimetri e hanno la caratteristica di aprirsi in successione dal mese di luglio a settembre. Necessita di sole, deve essere riparata dal vento e ha bisogno di annaffiature abbondanti.
Un’altra pianta insolita è l’Iporoea batatas, strettamente legata al genere dalla patata dolce, nonostante non sia una patata. Si tratta infatti di una pianta tropicale a radice tuberosa, commestibile e piuttosto dolce.
E’ molto ornamentale poiché produce campanelle di color lavanda e fogliame colorato. Ne esistono diversi esemplari dai colori quasi neri, giallo oro o rosso porpora.
Da noi è comunemente utilizzata come annuale da foglia, avendo una difficile fioritura col nostro clima. Ha bisogno infatti di temperature piuttosto elevate, acqua in abbondanza, terreni drenanti e ricchi di sali minerali come potassio e azoto.