La potatura dell’edera: come contenerne la crescita per regolare la forma

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Hedera Pittsburgh

L’edera è una pianta di tipo sempreverde, rustica, rampicante, dall’aspetto cespuglioso molto comune, tra le poche provenienti anche dal continente Europeo.

E’ possibile coltivarla facilmente in piena terra, ma andrà potata due volte l’anno. La presenza di radici aeree permette all’edera di svilupparsi con facilità anche lungo pareti con una forte pendenza. Dopo la potatura tutti i rami tagliati possono essere riutilizzati tranquillamente per riprodurre nuovi esemplari mediante talea.

Questa pianta nota a chiunque, di cui l’uomo ha esperienza fino dai tempi antichi, appartiene alla famiglia delle Araliacee, è originaria dei territori dell’Asia e dell’Europa centrale, alcuni esemplari arrivano anche dall’Africa.

Hedera Helix

Hedera Helix

Si possono contare circa 15 specie differenti riconducibili all’edera, tutti esemplari sempreverdi coltivabili sia in piena terra che in vaso. La specie più facilmente reperibile e riconoscibile è l’Hedera Helix.

Varietà differenti e dimensioni differenti

L’edera spesso raggiunge dimensioni differenti a seconda dell’esemplare. Per esempio il genere Hedera Helix è in grado di sviluppare fusti di lunghezza variabile tra i 15 e i 30 metri con estrema facilità. I rami del genere “Pittsbourg” invece spesso non superano il metro.

A seconda delle differenti varietà anche il fogliame si presenta diverso, non solo per quanto riguarda la dimensione ma anche per forma e colore: comunemente le foglie dell’edera possono assumere colorazioni che vanno dal verde brillante o intenso, al giallo screziato, fino al crema, o al più raro grigio.

potatura edera

Hedera Pittsburgh

L’edera è una pianta ideale per essere collocata in vasi sospesi, oppure per ornare pareti se si sceglie di farla crescere in vaso.

Resiste bene alle basse temperature, alcuni esemplari possono passare anche l’inverno all’aperto.

Gli esemplari di edera con fogliame verde devono essere collocati in luoghi ombreggiati e freschi, tutte le altre varietà hanno invece bisogno di temperature più alte e di luce.

Poca manutenzione per l’edera

Ogni specie di edera si sviluppa con rapidità e non necessita di cure particolari per crescere al meglio. Poiché si tratta di una pianta molto rustica è anche molto longeva. Riesce a crescere tranquillamente anche in luoghi ombrosi, spesso inospitali per altre specie. Alcune varietà temono però i raggi solari diretti, quindi non vanno collocate in pieno sole.

L’edera sviluppa una fioritura insignificante, seguita da una fruttificazione nei mesi autunnali: i frutti generati dall’edera sono bacche globose molto coriacee, inoltre sono velenose per gli uomini ma commestibili per gli uccelli; sarà quindi opportuno stare attenti soprattutto in presenza di bambini.

Per quanto riguarda l’apporto idrico durante i mesi primaverili ed estivi la pianta va bagnata con moderazione. Durante l’inverno l’apporto idrico deve diminuire, le concimazioni devono essere interrotte.

Cosa fare per mantenere una crescita ordinata

L’edera cresce con rapidità; quando l’esemplare si trova in piena terra è necessario potarlo principalmente per contenerne la crescita.

La potatura, come è già stato accennato, si deve ripetere in due momenti differenti dell’anno: a fine inverno, quindi tra febbraio e marzo, è in estate, il mese di agosto è ottimale per eseguire questa operazione.

Fatshedera lizei

Fatshedera lizei

Realizzare la potatura è molto semplice. L’operazione consiste nel tagliare i tralci di lunghezza maggiore direttamente alla base: in questo modo è molto più semplice mantenere regolare la forma della pianta, favorendone anche l’accrescimento regolare e ordinato.

Se l’edera è coltivata in vaso si deve realizzare la potatura nel mese di marzo: in questo caso i rami in eccedenza si devono tagliare per metà della loro lunghezza.

Sia per gli esemplari coltivati in vaso che per quelli in piena terra si potrà realizzare propagazioni della pianta mediante talea.

Realizzare la talea dell’edera

  1. Le talee devono essere di circa 10 – 15 centimetri di lunghezza. Il taglio deve essere praticato giusto sopra un abbozzo fogliare. Per realizzare l’operazione munirsi di un coltellino ben affilato.
  2. Procurarsi un vasetto di circa 8 – 10 centimetri di diametro. All’interno inserire non più di quattro talee. Il substrato di crescita ottimale è composto da un miscuglio di terriccio universale e sabbia in parti uguali. Completata l’operazione si deve innaffiare in abbondanza.
  3. E’ necessario aumentare l’umidità all’interno del vaso, quindi si consiglia di coprirlo con un sacchetto di plastica. Successivamente collocate il vaso in un ambiente umido e riparato da i raggi solari. E’ necessario controllare l’umidità del substrato periodicamente e con regolarità, se necessario innaffiare.

Curare la talea

Fatsia Japonica

Fatsia Japonica

Dopo tre o quattro settimane si otterrà il radicamento della talea.

Sarà quindi possibile mettere a dimora le piantine direttamente nella posizione definitiva.

Le cure successive non sono molte: è importante procedere con innaffiature moderate e regolari; almeno una volta al mese, per i primi sei mesi, sarà opportuno aggiungere all’acqua di irrigazione del fertilizzante liquido specifico per piante verdi.

Un caso particolare: Fatshedera lizei, la falsa edera

La falsa edera, Fatshedera lizei, è un ibrido ottenuto dall’unione di Fatsia Japonica e Hedera Helix.

Si tratta di una comune pianta da appartamento che non supera i 90 – 100 centimetri di altezza. E’ necessario appoggiare questo esemplare ad un sostegno poiché, a differenza della normale edera, non risulta dotata di radici aeree. Si tratta di una pianta molto decorativa, grazie principalmente al fogliame a cinque lobi di colorazione verde intenso. La fioritura avviene in autunno e genera piccoli fiori di colore verde. E’ possibile trovare esemplari dal fogliame variegato in bianco.

La falsa edera è una pianta rustica, in grado di adattarsi facilmente a qualsiasi situazione; cresce con facilità in posizioni ombreggiate, ma anche soleggiate. L’esemplare si può coltivare in piena terra, a patto che la temperatura non scenda mai sotto i 6 – 8° C, nel periodo invernale sarà opportuno ricoverarla all’interno o in apposite serre.

In casa cresce tranquillamente, soprattutto se posizionata vicino ad una finestra esposta a nord, meglio infatti evitare i raggi diretti del sole.

Anche per quanto riguarda il terreno si adatta con facilità, predilige comunque un substrato costituito da terriccio universale e sabbia, in rapporto di 3 a 1. E’ opportuno rinvasare al pianta ogni anno, aumentando sempre la dimensione del contenitore nel quale alloggia.

Per quanto riguarda l’irrigazione è necessario bagnare la pianta in ogni stagione, in inverno però le quantità devono essere minori. In primavera si deve aggiungere all’acqua di irrigazione del concime specifico per piante verdi.

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