Le rose, il prato e le siepi: cosa fare in giugno

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Clematide
  • E’ opportuno continuare a fornire alle rose rifiorenti del concime, soprattutto in vista del periodo estivo. Va benissimo utilizzare concime liquido a base di fosforo e di potassio.
    Piracanta

    Piracanta

  • Per consentire lo sviluppo di nuovi boccioli si devono sempre tagliare i fiori appassiti delle rose.
  • Giovani alberi e siepi piantate da poco necessitano di irrigazioni abbondanti. Non dimenticate però di irrigare anche quelli piantati da tempo. Questo è il periodo con il più alto consumo di acqua.
  • Il Piracanta dovrebbe aver terminato la fioritura. E’ quindi necessario potarlo con pazienza, stando attenti a non eliminare le bacche in formazione, spuntate dopo la caduta dei petali. Dopo la potatura si deve concimare e irrigare.

Come curare il prato nel mese di giugno

Con l’arrivo dell’estate e l’innalzamento delle temperature il prato avrà un crescita più lenta rispetto alla stagione primaverile.

Il caldo e la scarsità di piogge possono portare ad ingiallimenti nel nostro prato che oltre ad essere antiestetici lo rendono vulnerabile ad attacchi da parte di  parassiti, funghi ed insetti.

E’ allora importante irrigarlo nel modo giusto, preferibilmente nelle ore  serali o notturne evitando che l’acqua ristagni, verificando invece che penetri in profondità nel terreno.

Il tiglio profumato

Tiglio

Tiglio

La fioritura del tiglio è resa rigogliosa dall’esposizione ai raggi solari, è in grado comunque di fiorire anche con esposizioni a nord.

Quest’albero è diffuso su tutto il territorio italiano, anche se sopporta male la salsedine e i climi rigidi, come per esempio quello alpino. Il terreno ideale per la sua crescita dovrebbe essere fresco e profondo, anche se è in grado di crescere anche su terreni argillosi.

Non soffre la potatura o la capitozzatura, anzi queste daranno origine ad un abbondante ricaccio. In questo caso se la potatura è indirizzata alla diminuzione dei rami si otterrà esattamente l’effetto opposto.

Questa pianta ha bisogno di cure continue per crescere al meglio. Va seguito per tutta la stagione vegetativa, e in particolare in questo periodo di inizio estate, è importante eliminare i polloni che si formano alla base del tronco, e nel mese di settembre va eliminato il fogliame caduto.

La Cleyera japonica

Si tratta di un arbusto perenne imparentato con la camelia. Proprio come la camelia ama il terreno fresco e piuttosto acido.

Cleyera japonica

Cleyera japonica

Cresce bene in vaso (purchè profondo), ma la varietà dalle foglie bordate in bianco è ideale per essere collocata all’interno di siepi miste.

Il terreno non deve mai essere asciutto. Durante il mese di giugno si deve provvedere alla seconda concimazione stagionale, utilizzando un prodotto a lenta cessione.

Se avete poco tempo a disposizione scegliete il Bagolaro

Il bagolaro è una pianta originaria del bacino del Mediterraneo. E’ meglio noto come olmo bianco o spacca sassi. E’ caratterizzato da una crescita molto rapida, è anche molto longevo: alcuni esemplari hanno raggiunto anche 500 anni di età.

spacca sassi

Bagolaro

Anche le dimensioni di questa pianta sono imponenti: raggiunge i 25 metri di altezza e 15 di diametro. Viene spesso utilizzato per le alberature stradali. Le foglie lanceolate, dentate, dal colore verde scuro, compongono la chioma in maniera molto densa, conferendo un’ombra fitta.

Si tratta di una pianta rustica e resistente: queste caratteristiche la rendono ideale in luoghi che necessitano pochi problemi di manutenzione.

Il solito problema delle cocciniglie

La cocciniglia bianca è un parassita molto comune in gradi di creare infestazioni molto estese. Anche le rose sono spesso attaccate da questo parassita, che ha la tendenza ad annidarsi nelle parti meno visibili della pianta: sotto le foglie, all’ascella delle foglie, sui fusti nati da poco.

Per debellare del tutto questo parassita è necessario per prima cosa eliminare le parti infestate. Successivamente si consiglia un trattamento con preparati biologici specifici contro gli insetti. E’ meglio utilizzare questo trattamento nelle ore serali, in maniera tale da non disturbare troppo le api e la loro frenetica attività.

La clematide è in fiore

La clematide con fioritura tardo – primaverile e estiva regala in questi giorni uno spettacolo di colori. Le più conosciute sono la C. Montana e la C. Alpina, ma oltre a queste due ne esistono centina di varietà.

Clematide

Clematide

Queste si differenziano principalmente per il colore e la forma dei fiori, che possono essere semplici, doppi o semidoppi. In più esistono varietà che fioriscono in periodi differenti: solo in primavera, solo in estate, in primavera e in tarda estate. Alcune varietà di clematide resistono molto bene al gelo, tanto da riuscire a vivere addirittura sulle Alpi.

I fusti di queste piante si fanno strada da soli sui supporti (come pali, recinzioni, colonne o tralicci) che incontrano lungo la loro crescita. Durante tutto il mese di giugno la pianta ha bisogno di abbondanti innaffiature e generosi apporti di concime, con l’aumentare della temperatura va poi in riposo estivo.

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