Botrite o muffa grigia

La botrite o muffa grigia

Botrite o muffa grigia

Botrite o muffa grigia

I primi sintomi di botrite si manifestano con il progressivo rammollimento del picciolo che sostiene sia foglie che fiori. Con l’incedere della malattia queste si piegano e appassiscono. Fiori e foglie si ricoprono di una peluria dal colore grigio biancastro, in seguito poi il fungo ricoprirà la pianta per intero.

Questa malattia fungina colpisce prevalentemente piante erbacee, come per esempio viole, primule, petunie, peonie, gerani, ciclamini e peperoncino. Spesso ne sono colpite anche alcune varietà di piante grasse.

I bersagli preferiti sono le piante più deboli, cariche di umidità e collocate in luoghi con aria stagnante, come avviene per esempio all’interno delle serre. La prima prevenzione è quella di evitare le condizioni che possono far insorgere la malattia. Si consiglia quindi di non eccedere con le quantità di acqua, di spaziare le piante per non addossarle una all’altra, e di arieggiare la serra.

Per curare le piante andranno eliminate le parti colpite dal fungo, in seguito si deve irrorare con un preparato a base di rame o di propoli. Il trattamento va ripetuto una settimana dopo la prima somministrazione.

L’oidio o “mal bianco”

Questa malattia è causata da numerose specie di funghi. Viene anche chiamata “mal bianco” a causa dell’aspetto, biancastro e farinoso, che assume la pianta colpita da questa malattia fungina. Quasi tutte le piante da vaso possono essere soggette a questa malattia, dalla salvia da cucina e ornamentale, alle petunie, così come molti altri esemplari.

Oidio o “mal bianco”

Oidio o “mal bianco”

Questa tipica muffa bianca simile a polvere si sviluppa su foglie, fiori e germogli. Le foglie colpite subiscono una deformazione e cadranno precocemente.

Per quanto riguarda i fiori e i germogli colpiti, questi si deformeranno, senza crescere, fino a seccarsi e cadere. La particolare malattia fungina si sviluppa in climi umidi e tiepidi, la temperatura si deve aggirare fra i 15 e 23°C.

La pioggia invece ne ostacola il diffondersi.

Per evitare lo svilupparsi della malattia è opportuno prevedere un arieggiamento fra gli esemplari di piante, mantenendo una distanza adeguata. In più durante l’irrigazione è importante non bagnare il fogliame. Le parti infestate dalla malattia vanno eliminate del tutto, comprese le foglie cadute, in maniera tale da evitare il contagio ad altre zone.

Appena si attestano i primi sintomi della malattia si deve trattare la pianta con un prodotto a base di zolfo, sostanza ammessa nel biogiardinaggio: lo zolfo è infatti un prodotto antiofidico per eccellenza.

Scegliete i preparati in polvere da applicare direttamente sul fogliame: sono tra i più efficaci. Esiste anche la possibilità di utilizzare lo zolfo solubile direttamente in acqua. Il trattamento, per avere efficacia, deve essere ripetuto dopo 7 – 10 giorni e in seguito ogni 15 – 20 giorni fino all’eliminazione completa della malattia fungina.

L’ortica come ottimo rimedio contro gli afidi

Ortica

L’ortica è un ottimo rimedio contro gli afidi

I germogli appena comparsi dell’ortica sono dei concentrati di sostanze ottime per allontanare gli afidi e altri fastidiosi parassiti soliti ad infestare piante ornamentali e ortive.

Per essere efficace l’ortica deve essere utilizzata sotto forma di macerato. Utilizzate 1 kilogrammo di pianta fresca o 200 grammi di pianta essiccata per ogni litro d’acqua. Questo preparato va spruzzato sulle piante colpite dall’attacco dei parassiti. Una volta eliminato il problema è comunque opportuno ripetere il trattamento ogni 10  – 15 giorni, avrà azione preventiva.

Un trattamento di questo tipo, essendo totalmente naturale, può essere utilizzato anche sulle piante da orto coltivate con metodologie biologiche.

Lascia un Tuo Commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.