Stella di Natale, caratteristiche e consigli per curarla

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Varietà fiori bianchi

Il nome scientifico è Euphorbia pulcherrima, ma tutti la conosciamo come Stella di Natale.

Si tratta di è una pianta tropicale appartenente alla famiglia delle Euphorbiacee ed è interessante notare come, in realtà, abbia ben poco a che fare con il periodo natalizio.

La stella di natale, contrariamente a quanto si possa pensare, predilige il caldo e non sopporta temperature basse, solitamente al di sotto dei 15 gradi!

Stella di Natale rossa

Presente nelle colorazioni rosse, rosa e bianche, la stella di Natale è una pianta tropicale che ha origine in Messico

Grazie ai suoi caratteristici colori accesi, si presta perfettamente però al clima degli addobbi natalizi: i suoi rossi e verdi accesi contribuiscono egregiamente a rallegrare gli ambienti domestici sotto le feste, e non solo.

Un po’ di storia della Stella di Natale

La stella di Natale è stata importata in Europa solo recentemente e pare che la sue origini siano messicane.

Si narra che fu scoperta nel lontano 1520 dagli spagnoli di H.Cortès, giunti nella capitale aztzeca Tenochtitlán. Gli spagnoli la notarono tra i fiori e i frutti ma solo nel 1825 Joel Robert Poinsett, l’ambasciatore degli Stati Uniti in Messico, ne portò alcuni esemplari presso la sua abitazione, in America, per iniziare a coltivarli.

I grandi fiori stellati, estremamente decorativi, hanno reso questa pianta molto utilizzata nel periodo delle festività natalizie, in particolare proprio perché la tonalità del rosso delle brattee diventa molto intensa in tale periodo.

Questa sua caratteristica, nel linguaggio dei fiori, rappresenta il simbolo di rinnovamento, buon auspicio, giovinezza.

E’ ormai consuetudine, anche in Italia, regalarla a Natale insieme al vischio e all’agrifoglio e può vantare, tra le sue principali qualità, quella importante di rimuovere i residui di vapori chimici nocivi presenti negli ambienti chiusi.

Esigenze della stella di Natale

Varietà fiori bianchi

Si è diffusa solo negli ultimi anni in Italia: nonostante le sue origini tropicali, si arminizza perfettamente con le decorazioni natalizie

Come già anticipato, trattandosi di una pianta tropicale, le sue esigenze sono decisamente lontane da quello che può offrire il nostro clima, soprattutto durante i rigidi mesi invernali.

Oltre a prediligere ambienti caldi, la stella di Natale non tollera gli sbalzi di temperatura e gli eccessi idrici; per questo motivo l’innaffiatura deve essere regolare ed effettuata con poca acqua, preferibilmente a temperatura ambiente, da utilizzare solo quando il terreno si presenta particolarmente asciutto.

Per quanto riguarda la fioritura, essa avviene solo quando le giornate si accorciano, quindi, indicativamente, i primi fiori saranno completamente sbocciati tra metà dicembre, fino a marzo.

Per tutti coloro che vorrebbero vederla fiorita durante il periodo di Natale, è utile ricordare che a partire dalla fine del mese di settembre è consigliato posizionare la pianta in luoghi poco illuminati, mentre, durante la primavera, è bene posizionarla in terrazza o balcone.

Per aiutarla a crescere, sono ottimi i concimi a base di potassio e fosforo, da utilizzare i particolar modo a fine estate, quando inizia a perdere le foglie.

Un consiglio: se dovesse capitare che qualche ramo si spezzasse, si potrà tentare di recuperarlo, per dar vita ad una nuova pianta!

Bisognerà utilizzare un accendino per bruciare la base del ramo reciso, per provvedere alla cicatrizzazione del punto. A questo punto, potrà essere messo in un vaso con acqua, per assicurare la duratura del rametto fiorito per circa due settimane.

Un’alternativa all’accendino può essere quella di passare l’estremità spezzata sotto l’acqua bollente.

Riassumiamo ora in una scheda le caratteristiche principali della Stella di Natale:

Nome scientifico: Euphorbia pulcherrima

Origine: Messico

Portamento e sviluppo: piccolo arbusto caratterizzato da un fusto delicato, di altezza pari a 40-50 cm, ma capace di raggiungere anche un metro d’altezza.

Foglie: colorate, si chiamano brattee. Generalmente sono rosse, ma esistono varianti anche di colore bianco e rosa.

Fiori: giallognoli e posti al centro della corona di brattee.

Fioritura: da dicembre a marzo, è molto influenzata dall’illuminazione che la pianta riceve.

varietà fiori rosa

Non sopporta temperature rigide e di media, inferiori ai 18°. Va innaffiata poco e preferibilmente con acqua a temperatura ambiente.

Esposizione: predilige un’intensa luce diffusa e una temperatura intorno ai 18°. Non esporre invece ai raggi diretti del sole. E’ sensibile alle correnti d’aria.

Terreno: deve essere acido e ben drenato.

Malattie: fungine, causate dal ristagno di acqua nelle radici.

Tecniche colturali: deve essere innaffiata poco e solo quando il terreno è completamente asciutto. Non richiede particolari concimazioni durante la fioritura.

In primavera è meglio posizionarla all’aperto e verso la fine di aprile si può provvedere a rinvasarla nello stesso vaso, dopo averla potata, tagliando i rami principali a 3 cm per due terzi e riducendo leggermente le radici. Evitare di effettuare la potatura dopo il mese di agosto.

Se le foglie tendono ad ingiallire e a cadere può significare che la pianta sta subendo temperature troppo elevate, poca umidità e poca luce.

Anche la presenza di foglie secche indica che la pianta è esposta a un calore eccessivo, conviene allontanare la pianta dai termosifoni; se invece le foglie tendono a piegarsi, potrebbe dipendere dalle eccessivi correnti d’aria.

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