Il Giacinto è una pianta gradita soprattutto per il suo aspetto ornamentale, grazie ai suoi particolari fiori, romantici e delicati.

Il giacinto ha origini lontane, più precisamente dall’Asia Minore; il suo nome scientifico è Hyacinthus e prende spunto dalla mitologia dalla storia dell’uccisione di Giacinto da parte di Apollo.

E’ una pianta bulbosa che può essere coltivata in questo periodo per poi durare per molti mesi, fino a primavera inoltrata.

Il giacinto ha foglie lunghe e carnose ed è molto famoso e amato per i suoi fiori che si raccolgono a pannocchia.

Un altro aspetto molto particolare è la varietà della specie che permette di variare anche nella colorazione del fiore che può passare dal bianco, all’azzurro al rosa violaceo.

Anche per questo motivo il giacinto è una pianta ideale per svolgere un’azione ornamentale sia in giardino che nel balcone.

Grazie alla sua conformazione bulbosa, la corretta manutenzione, consente al fruitore di coltivare il giacinto di anno in anno, apprezzandolo per molto tempo.

La prima cosa da sapere è che in vivaio è possibile trovarla ed acquistarla già in vaso, ma è consigliabile scegliere direttamente i bulbi in quanto, per prima cosa sono molto più economici, dopodichè possono essere coltivati seguendo in modo scrupoloso le migliori cure per la pianta.

Il Giacinto infatti, non è una pianta complicata da coltivare, ma come tutte, richiede una serie di accorgimenti essenziali per garantirle una vita duratura ed in salute.

E allora vediamo come coltivare il giacinto correttamente.

Il Giacinto: coltivazione e cure

La prima cosa da tenere in considerazione dopo aver acquistato i bulbi, è quella di scegliere il vaso più adeguato. Il contenitore più adatto è basso e largo in modo da garantire l’adeguato spazio tra un bulbo e l’altro.

Dopo aver trovato il vaso un altro aspetto molto importante è quello del terriccio.

Il terriccio deve essere di medio impasto, composto da humus, sabbia e argilla. La soluzione finale deve essere fresca e ben concimata, in modo garantire al bulbo il giusto nutrimento.

Prima di mettere a dimora il bulbo occorre preparare il fondo che deve comporsi di ciottoli anche di media grandezza, quello che è importante è garantire la completa copertura del fondo in modo da avere uno strato compatto. Dopo i ciottoli occorre prevedere un altro strato di sabbia, nuovamente deve essere stesa in modo compatto ed omogeneo.
Dopodiché si può passare al terriccio e più precisamente deve comporsi di 1/5 di argilla e 4/5 di terra.

Il bulbo deve essere collocato con la punta verso l’alto e deve essere posizionato all’interno di uno strato di terra di almeno 4 centimetri.

Dopo aver posizionato il bulbo occorre ricoprirlo ma poiché deve respirare è importante non coprire il bulbo per più di 1 centimetro all’apice.

Ogni bulbo deve avere avere almeno 1 centimetro di distanza dall’altro, in modo da garantire una crescita sana ed equilibrata senza pressioni da parte di altri giacinti.

Dopo aver completamente ricoperto i vari bulbi di giacinto è importante annaffiare ricordando che, anche il giacinto, non ama i ristagni d’acqua.

E’ consigliabile bagnare il terreno una volta ogni tre giorni d’inverno, mentre d’estate anche una volta al giorno.

Dopo qualche settimana vedrete spuntare i primi germogli e, successivamente, soprattutto in primavere, potrete apprezzarne i suoi fiori.

Conservazione e cure negli anni

Come già accennato in precedenza una giusta manutenzione permette di conservare e riutilizzare il giacinto di anno in anno.

Quando il fiore appassisce e le sue foglie risultano completamente secche, basterà rimuovere il bulbo dal terreno e, dopo averlo ripulito potrà essere conservato in un luogo fresco e asciutto in modo da essere già pronto per essere riutilizzato l’anno successivo.

Un altro aspetto importante è che solitamente, i bulbi coltivati, nel corso della loro crescita, producono altri bulbi che, se staccati, possono nuovamente essere riutilizzati l’anno successivo.

Nemici e malattie

Le malattie che possono essere riscontrate sul giacinto sono molteplici. Quelle più comuni riguardano l’attacco da parte dei funghi, la presenza di insetti e afidi.

I funghi generano marcescenza e solitamente la loro presenza è dovuta dal ristagno idrico. Se notate macchie grige, ingiallimento fogliare e annerimento del bulbo, cercate di risolvere il problema del ristagno ed in casi estremi potete anche riprodurre il suo habitat cambiando il terriccio, in modo che risulti fresco e asciutto, non secco.

L’afide verde è un problema che potreste riscontrare soprattutto in primavera estate. Un altro problema importante è generato dalle mosche dei bulbi che, penetrando nei bulbi, li divorano, fino a portare la pianta alla morte.

Quindi ricordatevi che, per apprezzare ogni specie di giacinto, dall’inverno fino a tarda primavera, occorre seguire in modo scrupoloso le azioni descritte nelle righe precedenti. Solo così potrete godere della pianta per anni, in modo crescente e continuativo, grazie anche alla riproduzione naturale dei bulbi.

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