Piante in casa: superfici di coltivazione

Ogni pianta un terriccio specifico
Per gli amanti delle piante che non dispongono di un giardino la scelta è obbligata, ci si deve orientare all’acquisto delle piante da interno. Gli esemplari di piante da interno sono molteplici e spesso molto belli. Si tratta comunque di piante dallo sviluppo limitato, poiché le radici hanno poco spazio nel quale espandersi, in natura lo sviluppo invece può avvenire in maniera pressoché illimitata.
Nonostante tutto è possibile trarre notevoli soddisfazioni dalla coltivazione di questi esemplari, è solo necessario utilizzare le cure giuste. E’ fondamentale per esempio il terreno di coltivazione: questo deve essere rinnovato con frequenza e spesso integrato delle sostanze nutritive.
Piante in casa: il terreno artificiale
Se si coltivano piante in piena terra saranno le piante stesse a doversi adattare al terreno, spesso argilloso, o secco, o in condizioni talvolta inospitali. Quando si coltivano le piante in vaso la situazione è diametralmente opposta: è infatti possibile preparare il terreno adatto perché le radici della nostra piante attecchiscano in maniera ottimale.
Il primo passo in questi casi è conoscere le necessità della pianta acquistata, in maniera tale da poter riprodurre un terreno il più possibile simile a quello dell’habitat naturale di origine.
Ma cerchiamo di conoscere gli elementi che di base compongono il terreno. La sabbia è un elemento molto comune presente nella maggior parte dei substrati, terreni ricchi di sabbia saranno areate, poiché questa ne favorisce la ventilazione. Un comportamento decisamente diverso è quello dell’argilla: si tratta infatti di un elemento poroso in grado di eliminare gli eccessi di acqua presenti all’interno del terreno. Per favorire l’assorbimento degli elementi nutritivi da parte dell’apparato radicale è necessario scegliere del terreno naturale, l’aggiunta di materiale organico al substrato sottoforma di compost sarà perfetto per arricchire il terreno di elementi nutritivi.
Scegliere il terriccio giusto
Definiti gli elementi di base che normalmente non dovrebbero mancare in nessun terreno artificiale è poi importante definirne le quantità a seconda delle
esigenze specifiche degli esemplari in questione.
Se volete coltivare una cactacea per esempio dovrete abbondare in sabbia e in ghiaia, tutte le specie epifite – come per esempio le orchidee prediligono invece terreni composti per la maggior parte di materiale organico di origine vegetale e poco disgregato.
Un elemento molto importante da considerare quando si coltivano le piante in vaso è il drenaggio: esistono infatti particolari esemplari molto delicati. Per esempio le palme e la maggior parte delle bulbose hanno bisogno di un substrato drenante per evitare fastidiosi fenomeni di marciume radicale. Situazione diametralmente opposta è quella delle piante semi acquatiche, in questo caso è necessario garantire loro un certo grado di umidità costante, sono quindi adatti terreni di tipo argilloso e ricchi di materiale organico in grado di trattenere maggiori quantità di acqua.
Un altro elemento molto importante da tenere presente all’interno del terreno è la componente acida o basica dello stesso. Alcune piante, come il rododendro o l’ortensia, prediligono un terreno di tipo acido, in questo caso è necessario aggiungere al substrato dei prodotti specifici in grado di fornire un pH molto basso.