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Anche le piante ne soffrono: sindrome da stress da rientro (in casa)
Le piante più sensibili
Esiste un certo numero di piante d’appartamento più sensibili allo stress da rientro, vi segnaliamo le più comuni.
- Ficus benjamina: la sofferenza si manifesta principalmente con fenomeni di ingiallimento fogliare, con successiva caduta. La caduta delle foglie perdura per diverse settimane, nei casi più gravi si assiste alla perdita del 70 – 80% della parte aerea.
- Kentia, Papiro da interni, Dracena: si assiste ad un ingiallimento, con conseguente disseccamento delle punte delle foglie. Nei casi più gravi si assiste al blocco completo dell’attività radicale causa disseccamento delle radici poste più in superficie.
- Croton: le foglie si decolorano, quelle basali tendono a cadere anche in tempi brevi. Spesso i fusti tendono a ripiegarsi verso la fonte di luce.
- Dieffenbachia exotica, Spathiphyllum wallisii: le fogli ingialliscono e si decolorano, piegandosi verso il basso e disseccando. Anche i fusti subiscono un totale raggrinzimento.
- Felce, Capelvenere: le fronde perdono la solita consistenza, spesso si ingialliscono e si ripiegano. Per quanto riguarda le foglie più giovani è facile un disseccamento, con conseguente perdita complessiva di vigore. Spesso si assiste ad un rallentamento dell’attività radicale.
- Schefflera arboricola, Ficus lyrata: le foglie si ingialliscono e perdono di vigore. Si assiste ad una forte defogliazione e ad un disseccamento degli steli.
Esemplari che si adattano bene ai cambiamenti
Esistono anche piante che si adattano con estrema facilità ai cambiamenti.
Solitamente piante di questo tipo sono abituate ai cambiamenti climatici anche nei luoghi di origine.
Tra queste segnaliamo: aspidistra, fatsia, edera, anturio, clorofito, ficus elastica, filodendro, singonio, erba miseria.