Passiflora - stilo centrale

La Passiflora è una pianta rampicante dal fiore inconfondibile. Predilige per la sua crescita luoghi caldi e terreno ben drenato. Cresce anche nelle regioni più fredde, a patto che si acquistino le varietà più resistenti.

Passiflora, fiore inconfondibile

La passiflora è una pianta che rende affascinanti i nostri giardini, in gran parte è merito della forma spettacolare e dai colori intensi del suo fiore.

Passiflora pianta

Passiflora - stilo centrale

Questi grandi fiori sono ermafroditi, la corolla è formata da sepali e petali disposti a raggiera completa di filamenti. Lo stilo centrale del fiore è elevato, formato da tre stigmi e stami evidenti, ed è proprio da questa parte che prende il nome questo fiore, legato principalmente ad una simbologia complessa riguardante la passione di Cristo.

A noi sono arrivate prima le descrizioni, scritte da missionari nelle Americhe, che il fiore stesso. Oggi siamo in grado di sapere che esistono esemplari autoctoni di passiflora originari anche della Cina, dell’estremo oriente e dell’Oceania.

Oltre ai fiori anche i frutti della passiflora

La passiflora è una pianta rampicante, benché esistano esemplari cespugliosi o in forma di alberello. Sono dotate di viticci che le rendono in grado di arrampicarsi praticamente ovunque.

Il fogliame si presenta alterno, di dimensione variabile, a seconda della specie sarà inoltre intero o lobato.

I piccioli sono dotati di ghiandole nettarifere in grado di produrre una sostanza molto zuccherosa. Questo particolare liquido è un forte richiamo per le formiche, spesso visibili in lunghe file lungo i tralci, non si tratta quindi di attacchi parassitari in corso.

Passiflora caerulea Constance Eliott

Passiflora caerulea Constance Eliott

La capacità rampicante di questa pianta è data da viticci aggrappanti che si formano lungo i tralci, ad ogni nodo. Inoltre lungo i tralci si presentano anche i piccioli fogliari e i piccioli fiorali. In più ci sono anche le gemme, in grado di entrare in attività solamente nel successivo ciclo vegetativo.

Il frutto della passiflora è una bacca carnosa, in alcuni casi commestibile. Ha un sapore tra il dolce e l’acidulo e raggiunge un diametro compreso tra uno e sei centimetri, a seconda degli esemplari.

Queste bacche sono molto decorative, poiché – se lasciate sulla pianta – variano di colorazione, dal nero, all’arancione, al giallo, fino al lilla.

Consigli per la coltivazione della passiflora

Bisogno di sole

E’ possibile mettere a dimora la passiflora tra maggio e giugno, preferibilmente in un terreno leggero e sabbioso, con un buon drenaggio. Consigliamo di aggiungere al terriccio una quantità di inerte (come ghiaino o perlite); in caso di bagnature meno regolari utilizzate dell’argilla espansa: questa è in grado di trattenere l’umidità asciugando il terreno, che rimarrà leggero e ben arieggiato.

Per mettere a dimora questa pianta è opportuno scavare una buca di dimensione doppia rispetto al pane di terra. Sassi, radici ed elementi argillosi vanno eliminati. Al terreno esistente si devono aggiungere quantità di sabbia e terriccio universale in proporzione di due a uno. Dopo aver miscelato

Passiflora - frutto

Passiflora - frutto

tutto potete piantumare; il colletto deve rimanere al livello del terreno e si deve procedere con un’innaffiatura generosa.

Collocate le piante in pieno sole, se vi trovate al sud è consigliabile metterle in ombra parziale.

Per i primi due anni dalla messa a dimora si otterranno fioriture scarse, in grado di aumentare con il passare del tempo. I rami degli esemplari più giovani devono essere potati almeno di un terzo nei mesi autunnali.

Attenzione al freddo eccessivo

La passiflora è una pianta adatta ad essere coltivata anche nei climi freddi, a patto di scegliere un luogo riparato e protetto. Per esempio vicino ad un muro ben esposto al sole e orientato a sud possono crescere anche dove gli inverni sono molto rigidi.

Con il sopraggiungere del freddo si deve predisporre una pacciamatura al piede, utilizzando corteccia ricoperta di fogliame. Si consiglia uno strato di circa 20 centimetri. Se le vostre piante hanno sofferto a causa del gelo invernale non estirpa tele, molto probabilmente riusciranno ad emettere germogli alla base.

In ogni caso non tutti gli esemplari resistono agli agenti atmosferici nello stesso modo. Si consiglia di informarsi bene sulle specie più resistenti. Per esempio la Passiflora caerulea Constance Eliott, tra le più note, è in grado di resistere al gelo.

Non dimenticate acqua e fertilizzanti

Se si vuole ottenere buoni risultati nella coltivazione della passiflora si deve cercare di riprodurre il più possibile le caratteristiche ambientali dei luoghi d’origine della pianta.

Per prima cosa l’apporto d’acqua: questo non deve mancare dal momento in cui la pianta si riprende dallo stato vegetativo, fino all’autunno.

Passiflora alata

Passiflora alata

Le irrigazione devono essere abbondanti e sono da ripetere quando la parte superficiale del terreno si asciuga. Se il substrato presenta un buon drenaggio il rischio di ristagno sarò minimo, quindi si potrà procedere senza problemi.

L’utilizzo di sostanze minerali per la nutrizione è molto importante, non può essere assolutamente sostituita utilizzando fertilizzanti e terriccio di natura organica. Se si vuole uno sviluppo vigoroso si deve somministrare, dalla ripresa vegetativa fino alla comparsa dei primi boccioli, un prodotto ternario equilibrato almeno per tre volte al mese. In questo prodotto si devono avere le stesse quantità di azoto, fosforo e potassio. Dalla comparsa dei boccioli fino al riposo vegetativo si deve somministrare alla pianta un prodotto specifico per piante da fiore, utile per migliorare l’intensità della colorazione dei fiori e per portare a maturazione i frutti.

Attenzione ai parassiti

La passiflora non è una pianta soggetta a malattie fungine ma subisce attacchi di parassiti. Tra questi segnaliamo gli Afidi: cocciniglie, mosche bianche, ragnetto rosso e nematodi galligeni delle radici tra i principali. Anche le limacce, delle lumache senza guscio, si cibano delle foglie di passiflora.

I nematodi galligeni invece attaccano l’apparato radicale della passiflora, formando strutture nodulari che si moltiplicano di continuo: questo porta fino al mancato assorbimento dell’acqua da parte delle radici. La conseguenza è la morte della pianta.

Per cercare di eliminare il problema si devono utilizzare prodotti specifici da inserire direttamente nel terreno. Dopo averli coperti con attenzione si deve irrigare, in maniera tale da far agire il prodotto contro i parassiti. Quando si eseguono queste operazioni è sempre bene proteggere le proprie mani con i guati, per evitare il contatto diretto con i prodotti, a volte dannoso.

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